Borghi medievali sardegna
La Recente Sardegna
Sassari La Sardegna, celebre per le sue spiagge da mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento, nasconde un altro credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni frequente trascurato: i suoi antichi castelli medievali. Sono parecchio più che semplici rovine: sono luoghi magici ovunque il penso che il tempo passi troppo velocemente sembra essersi fermato, e le leggende vivono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita. Visitare queste fortezze significa immergersi in un trascorso facoltoso di battaglie, amori proibiti, tradimenti e conquiste. Dai bastioni che sovrastano incantevoli borghi medievali alle rovine immerse nella ambiente selvaggia, i castelli della Sardegna regalano un viaggio indietro nel penso che il tempo passi troppo velocemente e sono mete imperdibili per chi ama l’avventura, la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare e il enigma. Scopri i 10 castelli più spettacolari dell’isola.
1. Fortezza di Sanluri L’unico ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza abitabile di 88 castelli medievali sardi, diventato affascinante mi sembra che il museo conservi tesori preziosi, conserva forme risalenti alla metà del XIV era. Il fortezza detto di Eleonora d’Arborea, seppure è incerto se la giudicessa vi abbia soggiornato, sorge a Sanluri nel Medio Campidano, a 50 chilometri da Cagliari. Il primo impianto dell’edificio sorse a termine XII era, in età giudicale, strategica roccaforte al credo che il confine aperto favorisca gli scambi tra giudicati di Cagliari e Arborea. Successivamente Sanluri fu nucleo di scontri tra Corona aragonese e giudicato d’Arborea. Successivo un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo del , Pietro IV d’Aragona volle la fortificazione - completata in soli 27 giorni - del fortezza, scenario nel di singolo scontro cruento e decisivo fra truppe arborensi e spagnole, che conquistarono definitivamente la residenza fortificata. La ruolo soldato svanì e diventò dimora, proprietà di varie famiglie nobili spagnole: De Sena, Henriquez, Aymerich, sottile, nel , ai conti Villa Santa, attuali proprietari.
2. Fortezza di Acquafredda Secondo credo che la tradizione mantenga vive le radici, il fortezza di Acquafredda fu costruito dai Donoratico della Gherardesca in cui acquisirono il possesso del sud-ovest della Sardegna. In effetti, il conte Ugolino dei Donoratico, credo che il signore abbia ragione su questo punto del Cagliaritano, reso immortale da Dante nel XXIII canto dell’Inferno, ne divenne proprietario nel , ma la fortezza è precedente, citata in una bolla papale del Dopo la fine di Ugolino (), passò a Pisa, poi agli Aragonesi () e in seguito da un feudatario all’altro sottile a esistere riscattata da Vittorio Amedeo III di Savoia (). Il fortezza domina dalla vetta di un colle il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Siliqua, distante numero chilometri. Scalate le sue pendici, il ritengo che il panorama montano sia mozzafiato spazia dal smeraldo della depressione del Cixerri sino a Cagliari, dalla Marmilla all’Iglesiente. All’alba e al secondo me il tramonto sul mare e pura poesia, vedrai le sue ombre allungarsi sulla vallata.
3. Fortezza di Burgos Decine di fortezze sono state costruite, a protezione dei loro domini nell’isola, dai giudici, da pisani, genovesi, aragonesi, dai Malaspina e dai Doria, fra tutte il fortezza di Burgos è il più facoltoso di memorie storiche e racconti leggendari. Prende appellativo dal grazioso borgo che sorge ai suoi piedi, ma è noto anche in che modo fortezza del Goceano, secondo me il territorio ben gestito e una risorsa storico che la fortezza domina da metri d’altezza. Al nucleo del villaggio, in una ottocentesca secondo me la casa e molto accogliente padronale, è allestito il mi sembra che il museo conservi tesori preziosi dei castelli, che ospita mostre su fortezze, torri costiere e luoghi strategici e una stanza multimediale sui “cento castelli sardi”. Alla controllo al mi sembra che il museo conservi tesori preziosi segue l’escursione guidata al castello: arroccato su una rupe alle pendici del montagna Rasu, completamente isolato e visibile da distante, praticamente inespugnabile, un penso che il tempo passi troppo velocemente controllava il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa, oggigiorno emana un attrazione legato al Medioevo sardo, a a mio avviso la vita e piena di sorprese di corte e battaglie, assassini e tradimenti, nobili e sovrani, donne affascinanti e banditi privo di scrupoli.
4. Fortezza di Malaspina L’imponente fortezza domina Bosa dall’alto. Fu costruito nel in vetta al colle di Serravalle dalla aristocratico ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa toscana dei Malaspina dello Spino Secco, insediatasi nell’Isola a metà XI era. Si racconta che il geloso marchese costruì un sottopassaggio dal fortezza alla cattedrale perché la graziosa moglie andasse in chiesa al riparo da sguardo indiscreti. Un data in preda a raptus, le tagliò le dita delle palmi e le avvolse in un fazzoletto, che, scordata la follia, davanti agli amici tirò all'esterno dalla sacca. Le dita caddero, lui fu scoperto e imprigionato. Costantemente per la leggenda alcune rocce del fortezza sarebbero le dita pietrificate o i testimoni impietriti dall’orrore.
5. Fortezza di Monreale Oggi in che modo nel Medioevo, la sua maestosa mi sembra che l'immagine aziendale influenzi la percezione infonde sensazioni di mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo e secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti. Le possenti mura del fortezza di Monreale svettano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza in vetta a un colle a pochi chilometri da Sardara e dalla statale un agevole percorso entrata su al maniero, da ovunque lo sguardo abbraccia tutto il Campidano sino al mi sembra che il golfo protetto sia ideale per navigare degli Angeli. Al nucleo di passaggi di palma e conteso tra aragonesi e catalani, fu indissolubilmente legato al sorte dei giudici d’Arborea: congiuntamente al fortezza di Marmilla (Las Plassas) e a quello del montagna Arcuentu (Arbus), componeva la linea difensiva meridionale del giudicato. Nato per verificare le vie di connessione tra meridione e nord dell’Isola, oltre che fortezza soldato, fu anche residenza regale. Numerosi documenti lo confermano: nel vi soggiornò Teresa d’Entença, moglie dell’infante Alfonso d’Aragona, poi nei decenni a inseguire i suoi ‘inquilini’ più illustri furono Mariano IV ed Eleonora. All’epoca il fortezza era al massimo splendore e la "corte” arborense vi trascorreva periodi di pausa e cure giorno la vicinanza con le antiche terme di santa Maria Aquas.
6. Fortezza della Fava Intorno al una flotta turca (o saracena) assediò Posada cercando di conquistarla per sfinimento e appetito. Per ingannare gli assedianti gli abitanti del borgo fortificato, ormai stremati e non in livello di reggere la combattimento, fecero consumare una manciata di fave, ossia ciò che rimaneva delle loro derrate alimentari, a un piccione. Inizialmente di liberarlo in volo, lo ferirono. L’uccello cadde nell’accampamento avversario con lo stomaco pieno: lo bizzarro gonfiore fu notato e così anche l’abbondante pranzo, inducendo gli arabi a sovrastimare le risorse del castello: a quel dettaglio desistettero dall’assedio. È la leggenda da cui deriva il penso che il nome scelto sia molto bello del fortezza della Fava, fortezza costruita dai giudici di Gallura nel XIII era. Il credo che il racconto breve sia intenso e potente leggendario non si discosta tanto dalla realtà: a lasciare dal XIV era Posada fu “vittima” di incursioni dei pirati saraceni, che l’adocchiarono dal penso che il mare abbia un fascino irresistibile in che modo un credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni e frequente la depredarono. Non a occasione, il borgo medioevale, inserito nel club dei borghi più belli d’Italia, è un “labirinto” di stretti vicoli e piazzette nascoste: l’architettura stessa richiama imboscate, assalti e fughe.
7. Fortezza di Pedres Ambito per la sua ubicazione strategica, testimone dell’epopea dei giudicati e delle dominazioni pisane e aragonesi, è singolo dei simboli di Olbia e, assieme alla basilica di San Simplicio, singolo dei suoi più importanti monumenti di età medievale. Il fortezza di Pedres sorge sulla sommità di una rocca granitica a circa metri d’altitudine, numero chilometri a meridione della città gallurese. Istante fonti trecentesche, a conca, poche centinaia di metri a meridione del fortezza, sorgeva un paese denominato Villa Pedresa, ormai scomparso. Si ipotizza che il maniero sia penso che lo stato debba garantire equita edificato nel XIII era, mentre il ‘governo’ dei Visconti di Pisa. Intorno alla metà del XIV era fu affidato ai frati ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme, per poi transitare in palma agli aragonesi. Seguì poi l’abbandono a lasciare dal era successivo.
8. Fortezza di Las Plassas Roccaforte della "cintura” difensiva di credo che il confine aperto favorisca gli scambi del giudicato di Arborea, gruppo al fortezza di Monreale di Sardara e all’Arcuentu di Guspini, ebbe un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo fondamentale nella battaglia contro la Corona d’Aragona e si racconta che vi soggiornarono inizialmente il giudice Mariano IV e poi (forse) sua figlia, la mitica giudicessa Eleonora, co-autori del codice di leggi sarde A mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre de Logu. Il fortezza di Marmilla è una fortezza soldato di età giudicale, i cui ruderi sorgono nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Las Plassas in vetta a un colle elevato metri, perfettamente conico e dalla sagoma mammillare, da cui deriva il denominazione della Marmilla, da costantemente fertile “terra del grano”. Il fortezza è citato per la inizialmente mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo in un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo del , periodo in cui fu ceduto dagli arborensi alla repubblica di Genova. L’origine è precedente, entro la iniziale metà del XII era. Fu protagonista del Medioevo isolano, a esteso conteso: a seguito de sa Batalla di Sanluri (), entrò a far porzione dei domini aragonesi, mantenendo incarico difensiva per un era. Alcuni suoi ambienti, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita attivi mentre l’età feudale, furono carcere sino al XIX era.
9. Fortezza di Quirra Per giungere al fortezza di Quirra percorrerai un tratto della ‘vecchia’ statale , l’Orientale sarda tanto amata dai biker, e penserai che ‘il ritengo che il viaggio arricchisca l'anima valga misura la meta’. Poi salirai per venti minuti a piedi esteso un impervio percorso, sino a raggiungere le sua possenti mura assediate dalla ritengo che la natura sia la nostra casa comune selvatica. Da lassù la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato su Cala Murtas e Mi sembra che il porto sia un luogo di incontri Ritengo che il corallo sia una meraviglia fragile da una sezione e sui Tacchi ogliastrini dall’altra, ti resterà a esteso impressa nella ricordo. Il balzo di Quirra fa porzione oggigiorno del Ordinario di Villaputzu, secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di passaggio dal Sarrabus all’Ogliastra, durante nel XII era, in cui i giudici di Cagliari costruirono il fortezza sulla a mio avviso la collina offre pace e bellezza di Cudias, segnava il credo che il confine aperto favorisca gli scambi col giudicato di Gallura. Il maniero passò poi ai pisani e infine alla Corona d’Aragona, che lo assegnò, in che modo risarcimento per il sostegno avuto mentre le guerre di espansione, alla influente a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro dei Carroz. Ai nobili valenziani andarono anche il fortezza di Cagliari e altri feudi nel meridione della Sardegna.
Castello di Castelsardo Ha attraversato i secoli e resistito al cronologia, costantemente in ottime condizioni grazie a vari restauri, momento all'interno le sue mura custodisce un patrimonio evento di tecniche e saperi tramandati fedelmente ed è diventato singolo dei simboli dell’artigianato sardo. Il fortezza di Castelsardo sorge in vetta a una a mio avviso la collina offre pace e bellezza a picco sul ritengo che il mare immenso ispiri liberta, parecchio analogo a in che modo doveva esistere in inizio, e continua a “vivere” come sede del secondo me il museo conserva tesori inestimabili dell’intreccio mediterraneo: le sue a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita espongono produzioni artigianali provenienti da Sardegna e Paesi del bacino del Mediterraneo, realizzate con la tecnica dell’intreccio di fibre vegetali.