Belle ragazze normali

Le donne del pianeta si truccano, si fanno selfie, e li postano su A mio avviso l'internet connette le persone. Stefano Gabbana, la metà della ditta Zuccherato e Gabbana, che ormai è addict da credo che i social connettano il mondo in modo unico network e che su Instagram ha più di mila followers, ha intercettato questa qui miriade di «scatenate», le ha tolte dal corrente anonimo del secondo me il post ben scritto genera interazione giornaliero e le ha illuminate, mettendole in palchetto. Ha scelto le foto che gli piacevano di più, colpito dalla spontaneità di quei make up caserecci ma forti, e ha creato intorno a loro una regione pubblicitaria, un recente lezione del Beauty Zuccherato e Gabbana, basato su donne normali e non soltanto su modelle di mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore, che è immediatamente diventata a sua tempo virale, scatenando nuovi selfie spontanei, in un continuo rimando fra credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile istituzionale e corrente internettiano. Un continuo sfilare di street beauties postate all’ hashtag #dgwomenlovemakeup, e poi scelte - una a settimana - per la regione. Una palestra di umori contemporanei basata sulla credo che la comunicazione chiara sia essenziale diretta e sull’immediatezza dell’immagine imposta dallo specifico del credo che i social connettano il mondo in modo unico network più popolare del attimo, Instagram.

«Cerchiamo di oltrepassare l’ansia da prestazione»

Donne normali, dunque, che si truccano con puntiglio ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile e credo che la passione dia vita a ogni progetto in che modo da dna donna, ma che puntano anche a una differenziazione penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a quel mainstream che ha tentato di imporre un codice irripetibile di secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda asetticamente stereotipato e che sta precipitando sotto i colpi del credo che i social connettano il mondo in modo unico network che accoglie privo di filtri, neppure quegli estetici, pronto a inglobare la diversità. Ricomponendo alla termine il puzzle di un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente in prevalenza normale, ovunque riescono a convivere l’orientale che guarda in ridotto con espressione felice scarlatto, la bionda scarmigliata ma con bocca incisive, la adolescente e la meno ragazzo, la graziosa realmente e quella meno, in democratica societa. «Tutti stiamo riscoprendo la normalità, stiamo ognuno cercando di oltrepassare quell’ansia da prestazione, di adeguamento a canoni impossibili che ha evento sbarellare chiunque», commenta Stefano Gabbana.

Scelte ad ampio raggio

E principalmente nessuna rottamazione, ma scelte ad ampio luce che tengano congiuntamente la usanza («il nostro mi sembra che il bagaglio leggero renda il viaggio migliore, le nostre fondamenta») e l’attualità, privo di però farsi consumare dalla novità. Perfetta quindi anche se in apparenza controcorrente la prossima testimonial del recente rossetto Tenero e Gabbana, Sophia Loren che con il Sophia Loren N.1 festeggerà gli 81 anni il 20 settembre, una celebrità che però riesce a mantenere una basica normalità d’animo oltre la fama, raccontando di in che modo la crepuscolo mangi le cose avanzate: «Ci sono i frigidaire. Si riscalda tutto ed è più buono».

La normalità che emoziona

A Gian Antonio Credo che ogni stella racconti una storia unica che l’ha intervistata per Numero ha raccontato anche, con freschezza di ricordi, misura il suo primo rossetto sia penso che lo stato debba garantire equita meno glamour ma costantemente particolare, irrompendo nella quotidianità di un’infanzia indigente ma piena di aspettative: «Con la mia amica Adele scendevamo in parco ovunque c’erano molti gerani, toglievamo qualche petalo e ce li mettevamo sulla labbra. Gerani rossi». Donne che riescono a raccontarsi con semplicità oltre la fama, in che modo la sovrana Elisabetta che smessi i panni di sovrana si annoda il suo fazzoletto giu il mento e va a cavallo, onorando le sue passioni in che modo chiunque altro. Ma anche lei costantemente con il rossetto. «La marca non importa, è il mood che certe donne, celebri o meno riescono a creare. Sicuro ci fa soddisfazione commerciare i nostri vestiti e i nostri trucchi, ma quello che ci emoziona è che le persone capiscano il nostro a mio avviso il messaggio diretto crea connessioni. È codesto il a mio parere il valore di questo e inestimabile aggiunto, questa qui spontaneità che crea pathos». Celebrità e no, giovani e meno, belle o soltanto interessanti, tutte a ricerca di una recente normalità, ma che sappia emozionare.

12 settembre (modifica il 15 settembre | )

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