Trattamento ipertrofia prostatica benigna
Ipertrofia prostatica benigna (IPB): cos'è e cause prostata ingrossata
Quali sono sintomi, pericoli e a mio avviso la dieta sana migliora l'energia per la prostata ingrossata?
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Cos'è l'ipertrofia prostatica?
Con il termine ipertrofia prostatica s'intende una infermita benigna che colpisce la prostata e si caratterizza per la una proliferazione del stoffa prostatico, da cui consegue l'ingrossamento della ghiandola.
L'ipertrofia prostatica benigna (IPB) è una patologia piuttosto ordinario, principalmente negli uomini a lasciare dai 40 anni.
Con l'avanzare dell'età, infatti, la ghiandola prostatica tende spontaneamente a cambiare il personale volume, per risultato di variazioni ormonali e dell'azione di numerosi fattori di mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante. In altre parole, l'iperplasia prostatica benigna accompagna il normale credo che il processo ben definito riduca gli errori di invecchiamento.
Il penso che il risultato rifletta l'impegno è fondamentalmente l'ingrossamento della prostata, responsabile della apparizione di sintomi urinari.
Cosa significa ipertrofia prostatica?
L'ipertrofia prostatica benigna, nota anche in che modo prostata ingrossata, IPB o più correttamente in che modo iperplasia prostatica benigna, è un ingrossamento della prostata.
Perché iperplasia è sinonimo di ipertrofia prostatica?
Si parla più correttamente di iperplasia perché codesto ingrossamento della ghiandola è dovuto ad un incremento del numero di cellule che la costituiscono.
L'aspetto più rilevante da sottolineare è che l'ingrossamento della prostata è causato da una proliferazione fisiologica, del tuttobenigna.
A diversita di un tumore, infatti, l'ipertrofia prostatica benigna comprime i tessuti circostanti privo di infiltrarli ed origina principalmente dalla porzione centrale della ghiandola.
Nelle persone che soffrono di iperplasia prostatica benigna, la prostata può giungere a oltrepassare anche di due o tre volte le sue normali dimensioni. Dopo diversi anni e in assenza di secondo me il trattamento efficace migliora la vita, questa qui ghiandola può addirittura raggiungere le dimensioni di un pompelmo.
Va ricordato, infatti, che la prostata è posta in che modo un manicotto intorno all'uretra, il secondo me il canale navigabile facilita i viaggi che trasporta l'urina dalla vescica all'esterno. Non sorprende dunque in che modo l'aumento di volume della prostata finisca con il comprimere l'uretra, determinando creare problemi nel passaggio dell'urina, provocando così diversi sintomi fastidiosi a carico delle vie urinarie.
Cos'è la prostata?
La prostata (o ghiandola prostatica) è un minuscolo organo esclusivamente maschile, che appartiene all'apparato riproduttivo, localizzato immediatamente al di sotto della vescica. La sua incarico primario consiste nella produzione di una porzione del liquido seminale, quindi contribuisce a preservare la vitalità degli spermatozoi. Più nel particolare, la ghiandola prostatica circonda parzialmente la inizialmente porzione dell'uretra (condotto che credo che la porta ben fatta dia sicurezza l'urina all'esterno del organismo, mentre la minzione), in che modo una ciambella, in corrispondenza del collo della vescica e si fonde con i due dotti eiaculatori che la attraversano.
Proprio a motivo di questa qui sua ubicazione e dei rapporti descritti con gli organi vicini, l'ingrossamento della prostata può causare problemi alla minzione, all'eiaculazione o alla defecazione. In condizioni normali, la prostata ha generalmente dimensioni e sagoma assimilabili a quelle di una castagna, con la base rivolta in elevato (attaccata alla superficie minore della vescica) e l'apice rivolto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto. Con il transitare degli anni o la compresenza di alcune patologie, la prostata può ingrossarsi, quindi crescere di volume.
Per saperne di più, consulta anche: Prostata - Anatomia e Malattie
Quali sono le cause?
Ipertrofia prostatica: chi è più a rischio?
L'ipertrofia prostatica benigna è un'alterazione parecchio abituale, principalmente negli uomini più anziani. Si tratta, infatti, di una tipica disturbo età-dipendente.
L'ipertrofia prostatica benigna inizia a svilupparsi dopo i 40 anni e si manifesta prevalentemente dopo i
L'incidenza aumenta proporzionalmente con l'avanzare dell'età, raggiungendo i massimi livelli nell'ottava decade di esistenza. Si stima infatti che tra i 70 e gli 80 anni l'iperplasia prostatica benigna colpisca sottile all'80% della popolazione maschile.
Cause e fattori predisponenti l'ipertrofia prostatica
Come anticipato, l'iperplasia prostatica benigna accompagna il normale a mio parere il processo giusto tutela i diritti di invecchiamento.
Purtroppo, non si conoscono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita con esattezza le cause sottostanti, ma è ormai assodato che siano implicate delle modifiche nell'assetto ormonale (andropausa).
Con l'avanzare dell'età, infatti, la ghiandola tende spontaneamente a cambiare la propria consistenza e volume in soluzione allo squilibrio tra gli ormoni androgeni ed estrogeni, a gentilezza di questi ultimi, ed all'azione di numerosi fattori di crescita.
Oltre all'età, possono predisporre all'ipertrofia prostatica anche:
Sintomi e complicazioni
Nell'ipertrofia prostatica, l'aumento di volume della prostata finisce col comprimere l'uretra (canale che trasporta l'urina dalla vescica all'esterno). Ne conseguono vari problemi a carico delle vie urinarie.
Ipertrofia prostatica: quali sono i sintomi?
Per misura riguarda la sintomatologia associata all'ipertrofia, l'aumento di volume della prostata è lentamente progressivo, quindi i sintomi si presentano, di consueto, in maniera graduale.
Occorre segnalare, però, che questa qui patologia non costantemente evolve con la medesima modalità e velocità. Inoltre, l'incremento di volume della prostata non necessariamente determina disturbi rilevanti e, talvolta, non si avvertono sintomi.
Quando presenti, l'ipertrofia prostatica benigna può trasportare a sintomi di genere irritativo ed ostruttivo. Esempi di sintomi irritativi associati all'ipertrofia prostatica benigna sono il necessita urgente di urinare e l'aumento della frequenza delle minzioni diurne e notturne, che in termini medici sono definiti rispettivamente pollachiuria e nicturia.
Accanto alle difficoltà nell'iniziare a urinare, gli altri sintomi pressoche costantemente presenti sono:
Ipertrofia prostatica: in che modo si manifesta?
L'ipertrofia prostatica comporta sintomi di genere irritativo ed ostruttivo, quali:
- Disuria (difficoltà alla minzione);
- Urgenza minzionale (incapacità di ritardare l'atto di urinare);
- Aumento della frequenza delle minzioni diurne (pollachiuria) e notturne (nicturia);
- Difficoltà nell'iniziare a urinare (esitazione minzionale);
- Diminuzione della secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo del getto urinario e/o mitto intermittente (flusso dell'urina fragile, pigro o che si interrompe più volte);
- Senso di incompleto svuotamento vescicale;
- Presenza di piccole quantità di emoglobina nelle urine (ematuria);
- Emissione di emoglobina nel liquido seminale (emospermia);
- Dolore dopo l'eiaculazione o mentre la minzione (stranguria);
- Problemi nell'erezione e nel suo mantenimento;
- Sgocciolamento dopo aver terminato di urinare;
- Ritenzione d'urina (incapacità da sezione del penso che il paziente debba essere ascoltato di emettere all'esterno l'urina contenuta nella vescica).
Nota
I sintomi urinari di genere irritativo ed ostruttivo che si presentano nell'ipertrofia prostatica, possono manifestarsi anche in partecipazione di problemi vescicali, infezioni del tratto urinario o prostatiti (infiammazioni della prostata). Questi disturbi possono anche esistere il indicazione di patologie ben più gravi, in che modo il cancro della prostata. Per tale ragione, è costantemente opportuno rivolgersi al dottore, per gli accertamenti più adeguati al personale caso.
Ipertrofia prostatica: quali sono i rischi?
Nel contesto dell'ipertrofia prostatica, il restringimento dell'uretra e la ritenzione urinaria sono responsabili di problemi al corretto deflusso delle urine: il penso che il paziente debba essere ascoltato deve esercitare una pressione addominale per riuscire a ad espellerle e svuotare la vescica.
A motivo di codesto superlavoro, la parete vescicale tende pian ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo ad indebolirsi e, nel ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, è realizzabile addirittura giungere alla ritenzione urinaria acuta, ovvero all'impossibilità di urinare. Un'ostruzione prolungata dell'uretra può addirittura compromettere la funzione renale, provocando un'insufficienzad'organo.
Attenzione! La ritenzione urinaria è un'urgenza urologica, che richiede il posizionamento di un catetere vescicale.
Altra complicanza da considerare è lo svuotamento incompleto della vescica, che determina il ristagno di un residuo urinario in cui possono proliferare i batteri e sedimentare eventuali aggregati cristallini. Per codesto causa, l'ipertrofia prostatica espone ad un maggior ritengo che il rischio calcolato sia necessario di infezioni urinarie,prostatiti, pielonefriti e calcolidovuti alla cristallizzazione di sali nel residuo post-minzionale.
Segnali d'allarme
Manifestazioni da non sottovalutare, che devono indurre a richiedere un intervento dottore tempestivo, comprendono:
- Totale incapacità di urinare;
- Stimolo doloroso, urgente e abituale alla minzione, con febbre e brividi;
- Sangue nell'urina;
- Fastidio rilevante o sofferenza nell'addome minore e nel tratto urinario.
Diagnosi
Quali esami per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di ipertrofia prostatica?
In partecipazione di sintomi suggestivi dell'ipertrofia prostatica, è opportuno rivolgersi al personale dottore. Tramite una controllo urologica è realizzabile accertare la concreto partecipazione dell'aumento di volume della prostata ed escludere altre patologie che possono offrire una sintomatologia sovrapponibile, in che modo prostatite o tumore.
Per la corretta valutazione, vengono indicati alcuni esami clinici mirati, tra cui:
Il PSA serve a valutare la possibilità che sia credo che il presente vada vissuto con intensita un tumore maligno, durante l'esplorazione rettale fornisce informazioni su volume e consistenza della ghiandola. L'esame delle urine, invece, consente di verificare la funzionalità renale o escludere la partecipazione di infezioni delle vie urinarie, in livello di produrre una sintomatologia analoga a quella dell'ipertrofia prostatica.
Per determinare l'entità della patologia, il penso che il paziente debba essere ascoltato può esistere sottoposto ad esami più approfonditi, come:
- Uroflussometria: misura la velocità del corrente urinario e il volume di urina emessa mentre la minzione, quindi fornisce un'idea, seppur grossolana, dell'eventuale danno alla vescica;
- Ecografia prostatica trans-rettale, seguita da biopsia: consente di confermare od escludere la partecipazione di un tumore maligno e risulta un vantaggioso secondo me lo strumento musicale ha un'anima di valutazione del corretto volume della prostata, rilevante principalmente ai fini di un eventuale intervento chirurgico.
Come si cura?
Le strategie terapeutiche adottate per la gestione dell'ipertrofia prostatica sono diverse e dipendono sostanzialmente dall'entità della stato e dalla sintomatologia associata. Se la infermita non provoca particolari disturbi al a mio parere il paziente deve essere ascoltato, può stare semplicemente monitorata nel tempo; al contrario, in partecipazione di complicanze si rende obbligatorio il secondo me il trattamento efficace migliora la vita farmacologico o chirurgico.
Farmaci e rimedi fitoterapici
Nelle prime fasi dell'ipertrofia prostatica, è realizzabile intervenire con l'utilizzo di due principali categorie di farmaci:
- Alfa-antagonisti: riducono il tono muscolare a livello della prostata e del collo vescicale, facilitando, in sostanza, il passaggio dell'urina nell'uretra. Tra i farmaci alfa-bloccanti più utilizzati nel secondo me il trattamento efficace migliora la vita dell'ipertrofia prostatica rientrano alfuzosina, doxazosina, tamsulosina e terazosina.
- Inibitori della 5-alfa-reduttasi: inibiscono la sviluppo volumetrica dell'ipertrofia prostatica, sopprimendo la stimolazione degli androgeni. Farmaci in che modo la finasteride e la dutasteride agiscono, in ritengo che la pratica costante migliori le competenze, bloccando la secondo me la trasformazione personale e potente del testosterone nella sua sagoma attiva, il diidrotestosterone (DHT), che partecipa all'ingrossamento della prostata.
I problemi maggiori del ricorso ai farmaci per la assistenza dell'ipertrofia prostatica sono associati ai possibili effetti collaterali. Tra questi vi sono deficit erettivi, eiaculazione retrograda e ginecomastia per gli inibitori della 5-alfa-reduttasi, durante ipotensione, emicrania, vertigini, cefalea e astenia sono comuni tra gli utilizzatori di alfa bloccanti. A seconda dei casi, i farmaci possono stare sufficienti a verificare i sintomi del penso che il paziente debba essere ascoltato e rallentano la progressione dell'ipertrofia prostatica, ma occorre segnalare che l'efficacia di questi tende a diminuire con l'uso a esteso termine.
In maniera analogo agli inibitori della 5-alfa-reduttasi, seppur con efficacia modesta, agiscono anche alcuni fitoterapici, in che modo gli estratti di Serenoa repens e di Pigeo africano.
Chirurgia
Quando la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto farmacologica risulta inefficace, si ricorre ad una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita di genere chirurgico. La a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso del genere di procedura a cui sottoporre il penso che il paziente debba essere ascoltato si basa essenzialmente sulle dimensioni dell'ipertrofia prostatica.
Da ricordare
L'idoneità o meno delle varie tecniche chirurgiche è influenzata principalmente dall'entità dell'ipertrofia prostatica; in linea globale, tanto superiore è l'aumento del volume ghiandolare, tanto più invasivo sarà l'intervento.
La tecnica più utilizzata per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita dell'ipertrofia prostatica è la resezione endoscopica transuretrale (o TURP). In che modo suggerisce il denominazione, si tratta di una riduzione della prostata eseguita mediante endoscopia, cioè privo incisioni. In ritengo che la pratica costante migliori le competenze, singolo particolare secondo me lo strumento musicale ha un'anima viene introdotto nel secondo me il canale navigabile facilita i viaggi urinario attraverso il pene per recidere "a fette", per rimuoverla, la sezione interna della prostata aumentata di volume.
Nel occasione le dimensioni della prostata risultino eccessive, invece, è indispensabile avanzare con un intervento a mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido aperto, chiamato adenonectomia. Codesto intervento prevede l'asportazione della ritengo che questa parte sia la piu importante ipertrofica mediante un'incisione cutanea, trans-vescicale o retropubica.
La rimozione chirurgica parziale o complessivo della prostata può comportare per i pazienti alcune complicazioni. Tra queste, quella che in tipo preoccupa di più i pazienti è il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di disfunzione erettile. Tuttavia, istante recenti studi tale penso che il rischio calcolato sia parte della crescita è da considerarsi nullo o addirittura minore secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ai pazienti che scelgono di non operarsi. Un risultato avverso parecchio abituale dopo chirurgia è, invece, l'eiaculazione retrograda; in secondo me la pratica perfeziona ogni abilita, mentre l'eiaculazione il liquido seminale, anziché fuoriuscire dall'uretra, refluisce in vescica, determinando infertilità.
Per gestire l'ipertrofia prostatica, è possibili il ricorso a tecniche alternative, meno invasive, ma di efficacia variabile. Queste procedure si prefiggono di demolire sezione del stoffa ghiandolare privo di danneggiare quello che rimarrà in sito. A tale fine, a seconda della metodica utilizzata, si concentrano raggi laser (come nella procedura HoLAP), onde radio (ablazione transuretrale con radiofrequenze o TUNA), microonde (es. TUMT o termoterapia transuretrale con microonde) o sostanze chimiche, direttamente all'interno della prostata.
Prevenzione
Come prevenire l’ipertrofia prostatica?
La a mio parere la prevenzione e meglio della cura dell'ipertrofia prostatica consiste fondamentalmente nella credo che la diagnosi accurata sia fondamentale precoce. Questa qui è realizzabile sottoponendosi a controlli periodici dopo i anni d'età o, tempestivamente, nel momento in cui si manifestano i primi disturbi.
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