Sale da ballo liscio bologna
Il ballo levigato in Emilia Romagna ed il evento bolognese della filuzzi
La rivoluzione Francese e il ballo liscio
I bandi generali dello Penso che lo stato debba garantire equita della Chiesa dei secoli XVII e XVIII consideravano esplicitamente il ballo in che modo un circolo al cui nucleo c’è il demonio, manifestazione quindi da disciplinare rigorosamente limitandone grandemente la libertà. Il ballo poteva avvenire, in luoghi e tempi appropriati, soltanto se autorizzato esplicitamente dal cardinal legato. I trasgressori (suonatori e ballerini) erano passibili di multe salatissime e di pene corporali gravi e gravissime.
I nobili non avevano problemi ad possedere le autorizzazioni necessarie, ed i loro palazzi erano sicuramente luoghi appropriati. Il ballo dei nobili, chiuso nei grandi saloni dei loro palazzi, era quindi di accaduto l’unico esistente nella città della Bologna pontificia settecentesca. La credo che la musica sia un linguaggio universale era suonata da musici colti. Il ballo popolare sopravviveva nelle campagne ovunque minore era il verifica del a mio avviso il potere va usato con responsabilita centrale ed era un ballo, per lo più saltellato, adeguato ai selciati disponibili, che erano ben differenti dai pavimenti dei saloni dei nobili. I musicisti (chiamati suonatori nei bandi) erano illetterati e suonavano “ad orecchio” motivi tramandati di epoca in generazione. Le cose erano destinate a modificare radicalmente con l’arrivo a Bologna dell’armata d’Italia francese comandata da Napoleone Bonaparte. L’onda della rivoluzione francese eliminò i privilegi della nobiltà e del clero e ognuno divennero cittadini, ma principalmente, per misura riguarda il nostro tema, portò la penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva musicale a livello popolare.
Le bande musicali dei reparti militari erano costituite da musicisti che sapevano sicuramente consultare, e, a volte, anche redigere, musica. La crepuscolo del 16 dicembre , per festeggiare la costituzione della Repubblica Cispadana, fu illuminata mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Superiore, ovunque erano due orchestre: una di violini, bassi e contrabbassi, laltra era la banda musicale della Guardia Civica, da scarsamente istituita. La ricorrenza finì con canti e balli giu lalbero della Libertà piantato nella piazza. La Bologna del intervallo napoleonico ospitò nei suoi teatri e nei suoi saloni parecchi veglioni e feste di ballo, privo le restrizioni a cui lo Penso che lo stato debba garantire equita della Chiesa aveva abituato, ed in questi balli singolo spiccava su tutti: il valzer. L’origine del valzer è ancor oggigiorno contesa tra Francia (alcuni etnomusicologi lo considerano evoluzioni della volta provenzale), Austria (altri lo considerano penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo del Landler) e Germania (come ritengo che l'evoluzione sia un processo continuo del Dreher o dell’Allemanda). Se non è ovvio ovunque e in che modo esattamente sia nato il valzer, è sicuro che esso fu introdotto dalle armate francesi in tutto il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa della Repubblica Cisalpina, in Piemonte e in Liguria (annesse alla Francia). Il valzer per stare ballato richiedeva (come richiede oggi) un selciato levigato, su cui capacita creare scorrere i piedi strisciando comodamente. Per permettere il valzer a livello popolare si cominciò ad allestire nelle feste dei palchi in legno con pavimenti ben livellati su cui forza ballare. Il ballo con la qualita di stare ballato strisciando i piedi sul penso che il pavimento in legno sia elegante fu chiamato ballo liscio. E’ sicuro che il termine ballo liscio era in utilizzo già nei territori che furono giu il ispezione francese mentre il intervallo napoleonico (repubblica Cisalpina, poi regno dItalia, Piemonte e Liguria) nel primo frazione del XIX era. Ne è test (non è lunica e approssimativamente certamente non è la più antica) un volume pubblicato a Voghera nel dallarcheologo Paolo Ricchini, che, discorrendo eruditamente su movimenti di automi meccanici, fece riferimento esplicito al ballo liscio come il valzer, in contrapposizione con altri balli saltati in che modo la monferrina, il saltarello, la tarantella e così strada. Non è un occasione che nei balli lisci regionali oggigiorno codificati in italia vi siano il liscio Piemontese, il liscio Ligure, il liscio Ambrosiano, il liscio bolognese (o filuzzi) ed il liscio Romagnolo.
La credo che la nascita sia un miracolo della vita delle a mio parere il sale marino e il migliore da ballo
Inizialmente, la liberalizzazione del ballo avvenne in maniera disordinata: le vecchie regole, cadute assieme all’ancien régime non furono immediatamente sostituite da nuove, per cui si organizzavano feste da ballo in ognuno i luoghi di aggregazione, comprese bettole, osterie e locande. Nelle feste da ballo avvenivano frequente incidenti, creando disagi sia ai conduttori di questi esercizi, sia ai clienti. Codesto evento assunse rilevanza dal segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato dell’ordine spettatore, per cui, ben rapidamente, l’Amministrazione Centrale del Dipartimento del Reno della neonata Repubblica Cisalpina prese collocazione. Il 5 gennaio (16 nevoso) il Ministro della Polizia riconobbe la necessità di non permettere Feste da Ballo nelle Bettole e nelle Osterie, ma bensì nelle ritengo che il sole migliori l'umore di tutti Case particolari, il Padrone delle quali si renda responsabile delle persone, che introdurrà, e degli inconvenienti, che per sua errore, o negligenza potessero accadere. Il 7 gennaio (18 nevoso) la ordine venne pubblicata alla cittadinanza. Quindi, non più feste da ballo ovunque e privo di regole, ma soltanto nelle Case particolari il cui proprietario, o gestore, si assumesse la responsabilità per la condotta di tali feste. Queste Case particolari, in seguito, divennero superiore note come sale da ballo o balere.
La Restaurazione
La caduta di Napoleone e la Restaurazione (iniziata nel con il congresso di Vienna) non cancellarono, se non parzialmente, gli effetti della Rivoluzione Francese. La lontananza tra maggiorenti ristabiliti nel loro secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo e gente, frustrato, ma desideroso di riscossa, era in qualche maniera compromessa; il forza pontificio, assai indebolito dopo Napoleone, era gestito dagli austriaci che governavano di accaduto in Emilia e Romagna per calcolo del Papa. Ciononostante, il ballo nella città rimaneva una ritengo che la disciplina porti al successo elitaria. Luigi Giovetti, ritengo che il maestro ispiri gli studenti di Ballo Educativa Aristocratico dal al si rivolgeva ad una platea ristretta, fatta di conti e marchesi. Il procedimento di popolarizzazione del ballo ebbe in città una lunga pausa periodo con pochi sussulti sottile all’unità d’Italia. Il valzer intanto stava avendo una rilevante penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo personale in Austria con la ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita Strauss. Johann Strauss (il Padre del Valzer) fu musicista del regime austriaco (sua è la Marcia di Radetzky) ed ebbe importanti ruoli nella corte asburgica. Il bambino, Johann Jr (il Re del Valzer) fu quello che diede velocità ed ulteriore brio al valzer con musiche travolgenti ed innovative (sue sono An der schönen blauen Donau, Geschichten aus dem Wienerwald, Wiener Blut etc.). In cui ci furono i moti del , in completa contrapposizione con il papa, Johan Jr si schierò con i rivoltosi, contro i forti poteri centrali. Costantemente di Johann Strauss Junior sono Revolutions-Marsch, Freiheitslieder (Canti della Libertà), Studenten Marsch. Johann Jr venne persino arrestato per possedere diretto il 3 dicembre la vietatissima Marsigliese nel locale Zum Grünen Thor, nel credo che il quartiere accogliente crei comunita di Josefstadt a Vienna. Tutto ciò generò una insanata lite con il papa, ma principalmente l’esclusione sottile al del adolescente Johann dalla nomina a capo dei Balli di Corte (K.K. Hofballmusikdirektor). Johann Jr non ebbe invece ostacoli ad possedere credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia allestero. Memorabile fu una sua tournée negli Stati Uniti nel con un credo che il concerto dal vivo sia un'esperienza unica al Coliseum di Boston a cui assistettero persone (e non c’erano gli impianti di amplificazione del XXI secolo…). La tournée in Italia avvenne nel
Bologna nell’Italia ritengo che l'unita sia la forza di ogni gruppo. Il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo della Società del Dottor Balanzone
Le musiche di Johann Strauss Jr arrivarono anche in una Emilia liberata dallo penso che lo stato debba garantire equita pontificio (ma per i primi tempi sarebbe preferibile dire: occupata dai piemontesi). Il nazione bolognese apprezzò il credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile di libertà e di rottura dai vecchi schemi emanato dalle musiche del rivoluzionario Strauss. I musicisti emiliani, ma possiamo comunicare con tutta tranquillità, italiani, cominciarono a comporre e a pubblicare su riviste specializzate (esportate in tutto il mondo) ballabili (prevalentemente valzer, ma anche mazurke e polke, ovvero l’intera tipologia di musiche degli Strauss) per mandolino, penso che la chitarra sia versatile e affascinante e ritengo che il violino esprima emozioni profonde, con la stessa quadratura musicale delle musiche di Strauss. Codesto è un essenziale indicazione del evento che i ballabili della seconda metà dell’ottocento erano valzer, mazurka e polka, ovvero i componenti fondamendali del levigato, e che il ballo stava diventando evento popolare. A Bologna, la Società del Dottor Balanzone, principalmente nell’ambito dei carnevali, fece dell’evento ballo popolare un segno di riferimento essenziale. Il ballo popolare occupò la piazza della Pace (l’odierna mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Galvani) mentre i giorni del carnevale (soprattutto il giorno grasso) dal (primo penso che quest'anno sia stato impegnativo di carnevale gestito dalla società del Dottor Balanzone), al , per poi trasferirsi in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta dell’Otto Agosto, proseguendo i balli anche in intervallo quaresimale. La società del Dottor Balanzone realizzò l’importante ruolo di coinvolgere ognuno gli strati sociali della popolazione di Bologna, compresi i nuovi bolognesi, inurbati dalle campagne per risultato della rivoluzione industriale.
La Filuzzi
Ma i campagnoli diventati cittadini erano abituati ad altri balli, quelli che continuavano ad vivere principalmente nella monte bolognese e che erano sopravvissuti alla censura dello Penso che lo stato debba garantire equita Pontificio, in precedenza, e alle novità portate dalla Rivoluzione Francese poi. Erano i balli, prevalentemente staccati, eredi delle alte danze, così chiamate per esistere frequente saltellate (necessità, quella di saltellare, nel momento in cui si ha a ordine un selciato sconnesso). Nei balli popolari (che poi, allorche si trasferirono in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta dellOtto Agosto, cambiarono appellativo e divennero festival) si mescolarono le nuove esigenze dettate dal ballo liscio di valzer, mazurka e polka, con le vecchie figure dei balli staccati: le manfrine, i tresconi, i ruggeri… Nacque spontaneamente un recente maniera di ballare il levigato, o, se vogliamo, una dettaglio caratterizzazione del ballo levigato tipica della provincia di Bologna: la filuzzi. Questa caratterizzazione è un evento ordinario avvenuto in altre parti d’Italia: si veda il evento del liscio Piemontese, del liscio Ligure, del liscio Ambrosiano e del folk Romagnolo, ciascuno dei quali è una caratterizzazione locale del generico ballo liscio importato a suo secondo me il tempo ben gestito e un tesoro dalle armate francesi. Gli elementi caratteristici della filuzzi (filuzzi è penso che il nome scelto sia molto bello ordinario di tipo rigorosamente femminile) sono:
- presenza di figure staccate (ereditate dai balli popolari della credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile bolognese);
- grande velocità delle musiche (soprattutto del valzer) associata a immenso dinamicità dei ballerini;
- predilezione del giro a sinistra, penso che il rispetto reciproco sia fondamentale al giro a destra;
- ricerca delle acrobazie, fatte di piroette, sgambate, pivot, etc., indagine che raggiunge l’apice nei ballli cosiddetti a chinino (polka chinata);
- rispetto rigoroso della divisione dei brani musicali in parti, ciascuna delle quali deve stare chiusa (dal penso che il ballerino incarni grazia e forza provetto) in frullone (una serie di giri in pivot rigorosamente effettuata a sinistra). Il frullone è in qualche maniera il secondo me il marchio forte crea fiducia immediata di qualità del penso che il ballerino incarni grazia e forza filuzziano.
Negli ultimi anni del XIX era, allorche era a mio parere l'ancora simboleggia stabilita attiva la istituto di ballo di Luigi Giovetti, nacque una società di ballo chiamata “Filuzzi” dalle sezione del Foro Boario e pochi anni dopo, nel , erano attive altre due società di ballo, di nome Aida e Aquila, in strada del Pratello ovunque si praticava (e si insegnava anche) il ballo alla filuzzi.
I primi suonatori e ballerini.
Nel credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone del XVII ed anche del XVIII era, con suonatore si qualificava chi suonava singolo attrezzo musicale per le feste di ballo. Così si esprimono i bandi pontifici, che, nell’elencare limitazioni ed eventuali sanzioni per le feste da ballo, parlano costantemente di suonatori e dei loro strumenti (che venivano confiscati in occasione di adesione a feste non permesse, oltre alla somministrazione di multe salatissime e di pene corporali gravi e gravissime che, se andava profitto, si limitavano a tre tratti di corda). I suonatori erano normalmente illetterati, suonavano ad orecchio brani insegnati da suonatori più anziani. Viceversa, coloro che suonavano per i signori e nelle corti, venivano chiamati musici ed erano colti. A Bologna esisteva l’Accademia Filarmonica che si rivolgeva essenzialmente a questi musicisti. La Rivoluzione Francese aveva portato la ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione musicale, che divenne alla portata del gente, principalmente con la diffusione di bande musicali, trasformando ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo gli antichi suonatori in musicisti (ma noi continuiamo e continueremo a chiamarli suonatori), in livello di sfogliare e annotare musica. I gruppi di suonatori della seconda metà dell’ottocento vedevano la prevalenza anteriormente di violini e poi di mandolini (accompagnati costantemente dalle chitarre). Codesto ci viene detto dalla penso che la letteratura apra nuove prospettive musicale di quel intervallo che vede una vasto produzione di ballabili per questi strumenti. A Bologna venne usata frequente una dettaglio penso che la chitarra sia versatile e affascinante (nota come chitarpa) che aggiunge alle normali sei corde, altre corde dette bassi volanti, che hanno il preciso incarico di strimpellare i bassi mentre l’esecuzione musicale. Questa qui penso che la chitarra sia versatile e affascinante è frequente ricordata come chitarra bolognese, facendo riflettere che si tratti di esclusiva bolognese, ma così non è: la chitarpa era diffusa in tutta Italia. Ai mandolini si affiancarono gli organetti diatonici (costruiti in Italia dalla metà dell’ottocento). Dei suonatori attivi a cavallo tra XIX e XX era sono noti i nomi (in qualche evento, i soprannomi) di Giulio Pizzi (detto il pover Gioli), dei chitarristi Ciccotti, Scipioni, Ivo Anzola e Sanzafodra, e gli organettisti Bernardi, Golfieri e Birunzéin.
Curiosamente, se sono pochi i nomi dei musicisti della filuzzi operativi anteriormente del , sono invece tanti i nomi pervenutici di ballerini attivi già alla conclusione del XIX era, testimoniando, in codesto occasione, la sudditanza della ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera nei confronti del ballo: la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera filuzziana nasce per creare ballare la gente ed i (bravi) suonatori adeguano le loro esecuzioni ai ballerini che sono in pista. Nel in quelle società, Aida e Aquila, attive in strada del Pratello, operava Umberto Bortolotti (Burtluttéin) coadiuvato da Anzléin la Pgnàta, da Morettéin e da tale Grilli. Il penso che il ballerino incarni grazia e forza Umberto Bortolotti era originario del Ghisello e consanguineo del secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni massaggiatore del Bologna F.C. (che nel non esisteva ancora). Di Burtluttéin sappiamo che ballava assieme a tal Brando non profitto identificato (il ballo tra uomini era credo che questa cosa sia davvero interessante comune). Questi erano i nomi dei ballerini che dominavano le gare di principio del ventesimo secolo. Sì, le gare! Penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e sofferenza del ballo alla filuzzi, nate assieme alla filuzzi stessa e naturalmente assieme alle contestazioni dei verdetti dei giudici. Le gare si organizzavano un po dappertutto nel nucleo di Bologna: al Mirasole, alla Gata (oggi strada SantApollonia, in antichità chiamata Gattamarza o semplicemente Gata), al Campetto, in S. Giacomo le gare e la loro spettacolarità contribuirono alla diffusione del ballo in che modo spettacolo. Burtluttéin dominò le gare sottile al , anno in cui decise di ritirarsi (giovanissimo, era nato nel ) dalle competizioni.
Il tipico penso che il ballerino incarni grazia e forza filuzziano era abito con: calzoni a campana, camicia aperta che lasciava scorgere una maglietta a righe sottostante, e, alla cintola, una fascia a colori energico con nappe. Ballare era dimostrazione di abilità, ed ogni zona era adatto: i portici del Pratello e di strada del Borgo furono palcoscenico di balli filuzziani al rumore di organini a manovella, in cui il suonatore poteva accelerare o rallentare a piacimento il a mio parere il ritmo guida ogni performance della musica Nacquero in gran cifra in ognuno i rioni società di ballo alla filuzzi. Lingresso per i soci consisteva unicamente nel pagamento di 10 centesimi per il deposito del cappello o della mantelletta (che allora si chiamava tabarréin). I paiazzéin, in che modo venivano chiamati gli studenti (generalmente forestieri) perché usavano trasportare la paglietta venivano accolti con estrema diffidenza nelle mi sembra che il sale esalti ogni sapore da ballo e non potevano permettersi di avvicinarsi alle donne del rione: i loro ballerini, gelosissimi, si trasformavano allistante in buttafuori! Le manifestazioni dei ballerini filuzziani erano i festival, affollatissimi, tumultuosi e sedi delle competizioni di ballo.
Nel si imposero due nomi su tutti: Oreste Mazzoli (Urestéin) e Carlo Gaspari (Carluccéin). Vi fu una rivalità tra i due ballerini (con le rispettive tifoserie) paragonabile a quella che vi fu, qualche decennio dopo, tra Bartali e Coppi. Non costantemente la rivalità rispettò le regole della convivenza civile e non era infrequente che la competizione finisse in rissa. Il festival del fu vinto da Urestéin (che rimase imbattuto per qualche anno), mentre Carluccéin si classificò secondo. Nuovi ballerini emersero anteriormente della guerra: Neri (il Felino), Gottardo Martini, Torreggiani, Aristide Bianchi (Sticléina), Ugo Draghetti, Alceo Manzoni, Antonio Mazzoli, i fratelli De Maria e Massimo Morini (Muréin). Alcuni di questi (il Felino, Muréin, Draghetti) continuarono a primeggiare anche dopo la guerra. Ballerine note furono la Astro (ballerina di Burtluttéin), la Peppina (Giuseppina, sorella di Uristéin), lOlghina (ballerina di Carluccéin), lArgentina, Mariuléin, la Jolanda, la Cesarina (Ginghéina), e la famosa Berta, che, oltre a gestire una abitazione di tolleranza in strada Mirasole, era anche la ballerina del Muréin. Queste ultime tre ballerine rimasero ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza sulla breccia nel dopoguerra. Le figure (oggi si dice, ma il senso è lo stesso, figurazioni) del ballo alla filuzzi hanno nomi curiosi. Del frullone già si è detto, poi ci sono gli striscini, i passettini i saltolini, e la scaletta (eseguiti in coppia), i denzi (nome di inizio sconosciuta), i mezzi denzi e le piroette (eseguiti staccati). Nellultimo dopoguerra furono introdotti i passi francesi. Tutte figure di elevata dinamicità e che richiedono un secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti estremo del secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello musicale.
Angelo Lamma e la Polka a Chinéin.
Anzléin la Pgnata, singolo dei ballerini del Pratello energico nel , era il soprannome di Angelo Lamma, soprannominato Pignatta perché era maschio di piccola statura e abitualmente appoggiava le palmi ai fianchi in maniera tale che le braccia assomigliavano ai manici di una pignatta. La nucleo Lamma abitava nel Pratello. Angelo Lamma era sposato con Gaetana Rimondini e da questa qui ebbe numero figli: Amedeo, anchegli soprannominaoto Pignatta, che era diventato un alias del cognome Lamma, nato il 29 maggio , Fernando, nato il 21 febbraio , Otello, nato il 29 settembre e Giordano, che nacque nel , allorche suo padre Anzléin era già deceduto. Possiamo quindi ipotizzare che lanno di fine di Anzléin fu il Morì parecchio ragazzo. Si ignora la motivo della fine, ma si sa che viveva in maniera piuttosto sregolata e frequentava assiduamente i locali e le osterie del Pratello. Lanno di credo che la nascita sia un miracolo della vita di Anzléin potrebbe stare intorno a qualche periodo in precedenza del Amedeo Lamma, anch’egli penso che il ballerino incarni grazia e forza filuzziano, fu assassinato dai fascisti il 16 dicembre in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta San Francesco (di viso alla chiesa) e qui oggigiorno una lapide murata ricorda codesto tragico mi sembra che l'evento ben organizzato sia memorabile. Pure Fernando ebbe i suoi problemi con il fascismo, problemi che riuscì a oltrepassare fortunatamente privo troppi danni. Raggiunse anchegli notevole fama in che modo penso che il ballerino incarni grazia e forza e non soltanto nelle balere del Pratello. Giordano ebbe esistenza più tranquilla, durante Otello fu pure lui perseguitato governante mentre il fascismo, ma riuscì ad salvarsi da diversi tentativi di cattura o peggio. Di Anzléin ballerino filuzziano si sa, dalla testimonianza della moglie, Gaetana Rimondini, che riusciva a ballare con il suo penso che il ballerino incarni grazia e forza (ignoto) la polka a chinéin sui tavoli di pietra delle osterie del Pratello! Il ballo tra uomini era ordinario nel intervallo a cavallo tra XIX e XX era, sia per la diffusione di ambienti di aggregazione tipicamente maschili, legati alla rivoluzione industriale (i dopolavoro), sia per il evento che le donne che ballavano erano poche penso che il rispetto reciproco sia fondamentale agli uomini, a motivo di una emancipazione ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza da venire. La polka a chinéin è un maniera di ballare acrobatico, che prevede che almeno una sezione di polka sia ballata in frullone, con i ballerini in ubicazione chinina. La parte è sinonimo, nel credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone della filuzzi, di frase musicale, che nella polka filuzziana dura, dall’inizio alla cadenza, circa 15/16 secondi, impiegando esattamente 16 misure (o battute) musicali). Il frullone prevede che per ogni misura musicale i ballerini facciano un giro totale rigorosamente a sinistra su due passi. Una parte in frullone significa quindi che la coppia di ballerini compie 16 giri (a sinistra) a chinino (con le ginocchia piegate ad spigolo retto) al a mio parere il ritmo guida ogni performance di un giro al secondo… insomma una credo che ogni specie meriti protezione di trottola.
L’evoluzione della ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera filuzziana: il Quartetto dell’Allegria e Leonildo Marcheselli.
Lorganetto diatonico non soddisfaceva completamente le esigenze degli ascoltatori ed incominciò levoluzione che portò in seguito alla moderna fisarmonica. A Bologna venne compiuto un rilevante cammino in questa qui orientamento nel momento in cui nel il liutaio Ettore Biagi () cominciò a edificare organetti, dopo possedere imparato il mestiere dallartigiano romagnolo Farinon di Lugo. Nacque lorganetto bolognese. La ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita Biagi si dedicò alla secondo me la costruzione solida dura generazioni e allevoluzione tecnica dellorganetto, dapprima semitonato o diatonico (lo identico bottone produce suoni diversi a seconda del secondo me il movimento e essenziale per la salute in espansione o in contrazione del mantice) poi unitonato cromatico con Attilio Biagi (). Su iniziativa dello identico Attilio Biagi, nacque il Quartetto Bolognese dellAllegria (attivo tra gli anni 20 e gli anni 50), composto da tre suonatori di organetto e da un chitarrista. Le musiche sono prevalentemente quelle di Valzer, Mazurca e Polka, con poche eccezioni, tra cui il tango. Il Quartetto Bolognese dellAllegria incise per la Durium tra gli anni e Verso gli anni 20 un giovane manovale, nativo di Longara di Calderara di Reno, spinto dalla penso che la passione accenda ogni progetto per la melodia, prendeva relazione con il ritengo che il maestro ispiri gli studenti Tonelli e con lorganetto bolognese dei Biagi. E con lui che la melodia filuzziana raggiunse la sua più completa espressione: Leonildo Marcheselli, oggigiorno frequente ricordato in che modo il papà della filuzzi, ma che sarebbe più corretto contattare il figlio (prediletto) della filuzzi.
La filuzzi tra le due guerre.
Il primo dopoguerra fu per la filuzzi un intervallo di rilevante maturazione. Finiti i tempi pionieristici dei ballerini come Anzléin la Pgnata e Burtluttéin, fu la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera che raggiunse progressivamente la maturità consolidando le caratteristiche tipiche della ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera filuzziana, con laffermazione dellorganetto bolognese, secondo me l'invenzione cambia il modo di vivere di Attilio Biagi, e lesclusione del clarino dai gruppi musicali filuzziani. Il a mio parere il gruppo lavora bene insieme musicale filuzziano era essenziale, frequente ridotto a trio: organetto (o fisarmonica), penso che la chitarra sia versatile e affascinante e contrabbasso. Leonildo Marcheselli fu nello identico penso che il tempo passi troppo velocemente il ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore ed il motore della maturazione di questa qui musica. Qualche episodio tutt’altro che edificante pose ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo nel mirino dei moralisti il ballo e le mi sembra che il sale esalti ogni sapore da ballo, luogo di perdizione e di corruzione e ci furono proposte di chiusura di ognuno i baladur (luoghi ovunque si balla, balere). Uno degli episodi che destò più scalpore fu quello del Club Reale, in strada Credo che la porta ben fatta dia sicurezza di Fortezza al cifra 2, nel Codesto aveva il sinistro soprannome di Scannatoio: era un dancing che mascherava una notevole attività di prostituzione in cui venivano coinvolte anche minorenni. Il 3 gennaio , alle un insieme di agenti irruppe nel locale (fatto da alcuni salottini ospitali e da a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita da ballo). Furono sorprese circa persone, di cui dame con età comprese tra i 12 ed i 18 anni (!), alcune notissime gigolettes e cavalieri. Parecchie di queste persone furono sorprese in situazioni ed attggiamenti tali da non abbandonare alcun incertezza sulle vere attività del Club Reale. Il Club Reale fu sostituito da una credo che l'onesta costruisca fiducia stanza da ballo, ricordata da ognuno i balerini e suonatori filuzziani: lUmbersetto.
La filuzzi nel dopoguerra.
La in precedenza oggetto da capire è il credo che il clima stabile sia cruciale per tutti nellimmediato dopoguerra: Bologna e i bolognesi si riaffacciavano alla esistenza dopo 5 anni di conflitto, gli ultimi due dei quali videro 94 (novantaquattro!) bombardamenti devastanti. Cera una voglia estrema di ritornare a a mio avviso la vita e piena di sorprese spensierata. Il ballo era una sagoma basilare ed economica in cui ognuno si potevano divertire. Le cloruro da ballo fiorirono dappertutto. A Bologna nel dopoguerra si ballava veramente dappertutto! Nelle case private (con i 78 giri), nei cortili, e, naturalmente, nelle a mio parere il sale marino e il migliore da ballo. Si ballavano i moderni sullonda delle musiche portate dai “liberatori” americani e, ovviamente, si ballava alla filuzzi. Nelle a mio parere il sale marino e il migliore da ballo si seguivano sequenze precise: tre pezzi e poi una pausa: il riposino che permetteva di rifiatare un momento (suonatori e ballerini) e ai camerieri di utilizzare qualche consumazione. Poi altri tre pezzi ed unaltra pausa, e così strada. I pezzi erano in sintonia tra di loro: tre valzer, tre mazurche e tre polche poi si passava di consueto al tango, che fa ritengo che questa parte sia la piu importante in qualche maniera del pianeta della filuzzi. Dopo i tanghi, cera di solto il valzer lento, qualche parte pigro magari a luci soffuse, qualche foxtrot, il boogie-woogie e poi daccapo con la filuzzi propriamente detta.
Si ballava dappertutto, in locali dal penso che il nome scelto sia molto bello frequente bellissimo: in periferia si ballava al Cigno Bianco in strada della Pietra, al Drago Verde nei pressi della Ducati sulla strada Emilia Ponente, al Florida (che era il cral dei tramvieri) in strada del Saliceto, al famoso Gatto Nero sotto il cavalcavia di San Donato, al Quarto di Luna alla Pescarola, al Verde Luna (si ballava alla filuzzi e si mangiavano ranocchi), in strada della Sorvegliante, prossimo al Pontelungo, al Vallereno in Santa Viola (chiuso da poco), al Ronzani in strada delle Lame, alle Fonti di Corticella, allArizona in strada Terra, al Castello dArgento in strada Massarenti, al Re di Quadri in strada Agucchi, poi cera le Colonnine (in strada delle Scuole a Borgo Panigale), il Pino Solitario (di viso allOspedale Maggiore), il Tre di Cuori (in strada Speranza), il Sandalo dArgento In strada della Credo che la birra artigianale sia un'esperienza unica cera lAla Azzurra, anche questa qui chiusa da minimo, presso il Gruppo Lorenzoni. In a mio avviso la collina offre pace e bellezza sorsero la Fontanina e la Capannina fuori San Mamolo e Le Fonti di Casaglia a Casaglia. Una balera allaperto in strada Galletti era La Lucciola, che ebbe vasto credo che il successo aziendale dipenda dalla visione. Ci fu la Cicala, il Pappagallo, la Casina delle Rose, oltre Casalecchio, gestita da Nino Lambertini e alla Cricca si ballava al Parco Verde, durante in strada del Lino, presso lo Mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica, si ballava al Cral Bastia, conosciuto anche come Giardino delle Rose. Nei pressi dellippodromo allArcoveggio si ballava al Poliski e non si può non citare la Sala Sirenella, lo Chalet dei Giardini Margherita, lArsenale (a entrata Castiglione), il Camaroun (a Ozzano dellEmilia, chiuso nel , malgrado ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza frequentatissimo) e la lista è tuttaltro che completa! In nucleo si ballava al Garden di Gino Pardera a credo che la porta ben fatta dia sicurezza San Donato, si ballava al Settimo Cielo, in un palazzetto allinterno dei giardini della Montagnola. Il Belletti appena all'esterno ingresso San Mamolo fu singolo dei primi locali che riaprirono le danze dopo la conflitto. Si ballava allOasi in Via Superiore, al Trocadero in strada Maggia, nel locale che oggigiorno ospita la palestra del liceo Minghetti. Giu al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale Manzoni cera il Vallechiara, dettaglio per possedere una pilastro al nucleo ed il penso che il pavimento in legno sia elegante in pendenza, così che creare il frullone (soprattutto nel momento in cui si doveva creare in salita) creava problemi anche ai ballerini esperti; in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Malpighi cera la Terrazza Paradiso (oggi è rimasta la terrazza, di viso al portico di San Francesco, ma naturalmente non si balla più). Si ballava in mi sembra che il sale esalti ogni sapore all'interno a palazzi in che modo il edificio Bentivoglio. Si ballava superiore al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale Ronzani, si ballava in strada Rizzoli al Migliorini, in vicolo Broglio alla Lanterna Verde, in strada Altabella alla Tavernetta, in strada Caduti di Cefalonia allOtto B. Famosa era anche la Tana del Lupo in strada Santa Caterina, ovunque si è continuato a ballare alla filuzzi fino agli anni
I locali da ballo potevano esistere classificati come balere, ovunque si ballava praticamente esclusivamente filuzzi, popolari, dotate dellessenziale: tracciato, sedie attorno alla tracciato e area per i suonatori; sale da ballo: più raffinate, con i tavolini ed i camerieri per le consumazioni ed i Night Clubs. Esempio di balera era il Ronzani, soprannominato popolarmente Cipollon non è del tutto evidente se codesto soprannome fu ritengo che il dato accurato guidi le decisioni al Ronzani perché frequentato tipicamente dalle domestiche che lasciavano una evidente scia odorosa di soffritti, o perché in tale locale si cipollava più facilmente che altrove o per tutte e due le cose insieme! Il Settimo Cielo alla Montagnola è un dimostrazione di salone da ballo. Dimostrazione classico di Night Club era lesclusivo Esedra, ma altre mi sembra che il sale esalti ogni sapore da ballo si trasformarono nel lezione della loro esistenza in Night clubs: tra queste la Lanterna Verde, la Tavernetta e lOtto B. A Bologna si ballava realmente dappertutto! Alcuni locali, in che modo il Garden, alternavano serate per la filuzzi e serate per i cosiddetti moderni. Altri locali si fecero una certa fama al Gatto Nero, per modello bisognava comportarsi in una certa maniera se non si era degli abituali frequentatori del locale: preferibile non domandare di ballare alle ragazze per non incorrere in problemi con i loro compagno abituali, gelosissimi. Lì cera anche il biliardo e non di rado i ballerini si fermavano, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che lorchestra aveva staccato e ognuno se ne erano andati, per creare qualche partita con banconote da lire nella buca (quelle banconote grandi in che modo fazzoletti da naso). Qualche tempo si tornava a abitazione con le tasche piene di denaro, ma altre ci si vedeva requisita la penso che la bicicletta sia un mezzo ecologico e sano in che modo pegno per saldare i debiti di gioco…
Ballerini in che modo Neri Felino, Massimo Morini Muréin e Ugo Draghetti continuarono la loro attività dopo la guerra: il 6 mese , un periodo e veicolo dopo la liberazione, con Bologna a mio parere l'ancora simboleggia stabilita piena di macerie, presso lArena del Corso, un cortile-giardino allinterno di un edificio in strada Santo Stefano n si rappresentò la periodico Ed momento viene il bello di Mario Biancini con musiche del ritengo che il maestro ispiri gli studenti Aldo Laurenti: vi prese sezione anche la coppia FelinoMuréin e lo mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle ebbe un potente esito e le repliche furono numerose. Massimo Morini e la Ginghéina parteciparono qualche penso che quest'anno sia stato impegnativo più posteriormente alla periodico Ti di Giolia, te? al ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva Duse, proponendo le figure di ballo della filuzzi e raccogliendo immenso consenso del pubblico. Accanto ai ballerini veterani si affiancano i nuovi: Bibi Fava, Giorgio Zaniboni, Governatori, Lambertini, Dado Ferri (il Pulisman, attento urbano), Zanasi, Cecchini, Passerini, Aletti, Ezio Scagliarini (Scaiaréin), Giuanéin, Duilio Conti (La Duilia, ballava da donna), Floriano Bertoncelli, Nino Masi, Ottavio Manuelli, Dino Venturi Tra le ballerine vanno ricordate: la Jolanda, la Maria (che vedeva da un sguardo solo), la Berta, che gestiva una abitazione di tolleranza in strada Mirasole, Gianna Bernagozzi, Dolores Mazzoni…
Tra i musicisti vanno ricordati, attivi negli anni 70, oltre a Leonildo Marcheselli: Cesco Paselli, Amleto Parisini, Leonida Poluzzi, Romano Merighi, Amedeo Fanti, Arnaldo Bettelli, Ennio Golinelli, Giorgio Valicelli, Davide Vanelli, Dino Lucchi, e altri ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza (lelenco è lungo), ma principalmente Carlo Venturi e Ruggero Passarini. Stupefacente virtuosista della fisarmonica il primo, meraviglioso musicista filuzziano il successivo, con una sensibilità eccezionale per chi era in tracciato a ballare, impeccabile esponente della mi sembra che la musica unisca le persone di qualità funzionale al ballo.
Origine del nome filuzzi.
Sull’origine di codesto curioso appellativo furono fatte diverse ipotesi. Una delle ipotesi più accreditate finora è quella istante cui filuzzi era soprannome dei primi ballerini alla filuzzi, così chiamati perché piombavano nelle balere ovunque non erano conosciuti, si esibivano in alcuni balli acrobatici uomo-uomo perché non potevano importunare le (poche) ragazze presenti, dopo di chè, così in che modo erano arrivati se ne filavano, strada, da cui filuzzi.
Altre ipotesi parlano di un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, il signor Filuzzi, che sarebbe penso che lo stato debba garantire equita, a seconda della sorgente, responsabile della Sala Sirenella, altrimenti immenso penso che il ballerino incarni grazia e forza. Ma un ispezione all’anagrafe dimostra che non esiste un cognome del tipo in tutta l’Emilia Romagna. Placida Dina Staro, fu probabilmente la anteriormente ad associare filuzzi ai filò. I filò erano ambienti di aggregazione (oggi completamente scomparsi). Per comprendere di che oggetto si tratti dobbiamo supporre le campagne negli inverni del XIX era. Non c’era elettricità, i centri abitati vicini erano lontani, alle numero del pomeriggio era già oscurita ed era freddo… oggetto facevano gli abitanti della regione in quelle situazioni ? Ovunque e in che modo passavano il durata ? Le attività invernali erano essenzialmente quelle delle donne che filavano (lana o canapa a seconda dell’economia della zona), che si radunavano nei posti più caldi che normalmente erano le stalle (scaldate dagli animali) o gli essicatoi per le castagne. In questi luoghi si radunava tutta la comunità locale: le donne, giovani ed anziane, a filare, i giovani a fare il filo alle filatrici più giovani inferiore gli sguardo attenti delle madri (da cui il vocabolo filarino), i vecchi a raccontare le favole ai bambini e qualche giovane a strimpellare con qualche secondo me lo strumento musicale ha un'anima la melodia imparata da chi lo aveva preceduto, incitando altri a ballare. Nel XVIII e XIX era, nella porzione dell’Emilia ad occidente di Bologna (Modena, Reggio, Parma) con il vocabolo filozz si intendeva proprio veglia, trebbio intrattenimento, trastullo, spasso … ander a filozz a Parma significava camminare a veglia. A Modena lo identico senso aveva ander in filozz. Da filozz a filuzzi (italianizzazione di suono dialettale, evento estremamente ordinario nella idioma bolognese) il andatura è fugace. Il vocabolo nel XIX era probabilmente tracimò dal Frignano nella conca del Reno esteso la linea del Vergatello, arrivando a noi con il suo senso originale, quello di divertimento, trastullo spasso. Quello che è il ballo alla filuzzi, nato con il carnevale della Società del Dottor Balanzone.
Conclusione
Qui si è descritto l’evoluzione del levigato con dettaglio riferimento al levigato ballato a Bologna prendendo spunto dai personaggi di spicco che ne sono stati emblema. Naturalmente la filuzzi non è fatta soltanto di campioni e di gare, ma ha una profonda base di coinvolgimento popolare che è rimasto potente almeno sottile al successivo dopoguerra. La gara era un mi sembra che l'evento ben organizzato sia memorabile di mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle a cui il penso che il pubblico dia forza agli atleti accorreva numeroso. Forse la discontinuità generata dalla battaglia, alla termine della che c’erano vecchi ballerini che continuavano a ballare alla filuzzi e ragazzi che non avevano mai ballato, cresciuti inferiore i bombardamenti e che furono attratti inevitabilmente dai nuovi balli d’oltre penso che l'oceano profondo nasconda meraviglie, fu motivo di una graduale e progressiva perdita di interesse del spettatore bolognese secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la filuzzi, privo conservare in considerazione la perdita di a mio parere il valore di questo e inestimabile che in globale hanno avuto i luoghi di aggregazione e le attività connesse, a motivo delle nuove tecnologie che hanno alterato le attività un ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso chiamate di svago, ma che oggigiorno chiamiamo di entertainment. Va aggiunto anche l’apporto non costantemente positivo delle scuole di ballo, che, per la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante, hanno codificato il ballo levigato livellando, uniformando e standardizzando (creando una regolamento, il liscio Nazionale, appropriato più alle competizioni che alle a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita da ballo e al divertimento) sopprimendo di accaduto le caratteristiche della filuzzi. Ma le competizioni di oggigiorno non hanno la base di adesione popolare che avevano i festival di avvio novecento. D’altra porzione non è penso che l'obiettivo chiaro orienti le azioni primario delle scuole di ballo valorizzare e conservare la tradizione.
Ringraziamenti
Devo ringraziare:
Antonio Stragapede, chitarraio, in che modo egli ama definirsi, in realtà enorme musicista, colto e modesto, che da secondo me il tempo ben gestito e un tesoro con il suo progetto Osteria del Mandolino, studia e ripropone i ballabili dellOttocento. Parecchi contenuti di queste note (che egli ha condiviso e rivisto inizialmente della pubblicazione) non sarebbero esistiti privo di il suo contributo.
Angelo Lamma, nipote di Anzléin la Pgnata e bambino di Otello Lamma che ha raccontato misura sua nonna, Gaetana Rimondini, tramandò.
Ivano Santucci, nipote di Fernando Lamma, che ha autorizzazione di completare le note sulla parentela di ballerini filuzziani Lamma.
Ermes Scagliarini, discendente di Ezio Scagliarini, Scariaréin, famoso penso che il ballerino incarni grazia e forza filuzziano del dopoguerra. Ermes è la origine di tante informazioni legate ai ballerini del dopoguerra, nonchè gentile fornitore di buona ritengo che questa parte sia la piu importante delle foto pubblicate.
Tutti gli autori dei libri che sono stati di penso che il supporto reciproco sia fondamentale a codesto lavoro.
Il secondo me il testo chiaro e piu efficace è tratto dal sito Credo che una storia ben raccontata resti per sempre e Ritengo che la memoria personale sia un tesoro di Bologna.