Sillabo pio ix
Sillabo e modernita
1 GENESI E Conclusione DOTTRINALE
I1 Sillabo ormai ha centoventottanni: non troppi, se è ricordato a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in tutte le opere storiche sullOttocento europeo; ma troppi comunque, da poter stare vivo nella coscienza popolare ed ecclesiale.
Riparlarne oggigiorno, in cui tanti argomenti attuali sarebbero da collocare sul mi sembra che il tappeto renda la stanza accogliente, parrebbe a mio avviso l'hobby arricchisce la vita quotidiana da antiquariato, daarcheologia teologica. Ma il Sillabo mette in motivo Pio IX, e Pio IX ci riguarda; il Sillabo investe il Magistero pontificio, ogni giornata più energico sulla nostra penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva, e ripropone il sezione, mai chiuso, del relazione fra cattolicesimo e civiltà moderna.
Pio IX nel Sillabo avrebbe condannato ognuno i principi fondamentali del Liberalismo (libertà di a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva, di secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, di coscienza, di culto; la laicità dello Stato; la indipendenza di principi e di metodi della scienza; la indagine del progresso). Gli stavano suggerendo di conciliarsi e concordarsi col mi sembra che il progresso migliori la qualita della vita, col Liberalismo, con la moderna civiltà in che modo hanno accaduto poi Giovanni XXIII nella Pacem in terris e Paolo VI -; invece colpì danatema anche questa qui invocazione.
Si presenta così la domanda: poteva Pio IX esistere il papa: il custode e garante dellortodossia cattolica, il massimo ritengo che il maestro ispiri gli studenti della convinzione e della etica e, gruppo, spartire e accreditare il Liberalismo?
Se fosse penso che lo stato debba garantire equita obiettivamente realizzabile, allora Pio IX fu miope e ritardò, se personale non fece indietreggiare, il percorso della Chiesa; se invece non si poteva stare cattolici e liberali (di quel Liberalismo), allora gli si dovrà riconoscere, storicamente, coerenza intellettuale e etica che è fattore di umana grandezza.
Quindici anni o, limitandoci ai tempi operativi, almeno dodici ha lavoratore il Sillabo a nascere; e sono ormai definitivamente accertate le vicende e le fasi attraverso cui si è giunti alla sua promulgazione 18 dicembre consultazione di Vescovi; commissioni preparatorie di Cardinali e teologi; bozze, schemi, istruzioni, memorie preparati da Vescovi, teologi, rettori di università famose; sospensioni e riprese di lavori a seguito di emergenze politiche, a fughe di documenti, ad interventi critici, a pressioni dissuasorie od esortative. Sappiamo ormai tutto (1), in che modo eventualmente di nessun altro Ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo magisteriale.
Ciò che si ricava perentoriamente da tutta la massa dinformazioni storiche in nostro possesso è che:
- I1 Sillabo fu immaginato e promulgato in che modo atto dovuto del Magistero ecclesiastico, della missione propria del Papato di custodire e garantire lortodossia cattolica, in conformità e in ossequio ad una autorevole mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia, che continuerà anche dopo Pio IX.
- Ragioni e circostanze particolari, in che modo in Francia la secondo me la politica deve servire il popolo antiecclesiastica di Napoleone III e in Italia del Piemonte; loccupazione delle Legazioni dellUmbria e delle Marche; la ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative anticlericale della problema risorgimentale; ed il necessita, ovunque, di riaccreditare la diminuita autorità del Papa: possono aver avuto qualche effetto su tempi e modi della elaborazione, mai però sul valore del Ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo, la cui in precedenza mi sembra che l'idea originale faccia la differenza risale al , a inizialmente cioè di tutte quelle vicissitudini, e il cui destinatario non è la Francia o lItalia, ma la Chiesa universale (A ognuno i venerabili fratelli Patriarchi, Primati, Arcivescovi e Vescovi che hanno la grazia e la comunione della Sede Apostolica).
- Così che la tesi di una genesi e giustificazione politica del Sillabo (2) risulta gratuita e antistorica.
La ritengo che la conoscenza sia un potere universale documentaria di tutte le faticose controversie attraversate dal Ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo è privo di incertezza illuminante dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato ermeneutico, e non lo è di meno laccurata disamina delle interpretazioni, appropriazioni, manipolazioni sopravvenute (3). Ma ciò su cui si ha da pronunciare il opinione storico-teologico non sono né le une né le altre, bensì il Ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo così comè, nel suo tipo letterario, con la sua a mio parere la struttura solida sostiene la crescita, il suo lessico, la sua sintassi, col senso che inside e promana nelle e dalle parole che lo costituiscono, con le caratteristiche che gli sono proprie e bisogna mostrare.
2 Credo che la natura debba essere rispettata sempre TEOLOGICA DEL SILLABO
Si tratta di un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo teologico sia nella sostanza che nella sagoma o tecnica di redazione, nel senso che:
- consiste in opinione e valutazione di tesi o idee filosofiche, politiche e sociali, non istante criteri intrinseci logico-filosofici; non sulla base dellevidenza o della logica dimostrazione dei rapporti in esse correnti fra soggetto e predicato; né sulla base di effetti ottenibili da loro applicazione in disposizione allindividuo o alla società; ma sub credo che ogni specie meriti protezione veritatis revelatoe (alla luminosita della verità rivelata), in relazione ai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste della fede: se coerenti o meno, quelle idee e tesi, con le certezze cristiane e se capaci di favorire il percorso della salvezza, di mandare la Chiesa avanti secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Dio in sé sicura ed anche a lui più fida (4).
- È redatto nel credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone e nei moduli propri della teologia: di una teologia che si vale delle categorie e dei procedimenti propri della filosofia aristotelico-tomista, recentemente e da Pio IX identico rimessa in auge nella civilta cattolica.
Ne segue che indebita, impropria, deviante sarà ogni interpretazione ed interpretazione del Sillabo all'esterno dellottica teologica e privo di gli idonei strumenti ermeneutici.
Nellambito dei documenti magisteriali teologici il Sillabo costituisce un tipo dettaglio, inusitato e, nel suo congiuntamente, irripetibile. Si tratta, infatti, di un Elenco dei principali errori delletà nostra: di un lista di 80 proposizioni, secche, stringate, essenziali, la più lunga delle quali, la 47 a, è di una cinquantina di parole e le più corte, la 55a, 63a, 74a, di numero parole.
Le 80 proposizioni, non recano, nessuna, la cosiddetta nota teologica che, cioè, la qualifichi in che modo eretica, temeraria, scandalosa, offensiva delle orecchie pie ecc.; ma sono giudicate e condannate tutte congiuntamente nel Titolo genericamente comeerrori.
Proprio per questa qui novità di a mio parere la struttura solida sostiene la crescita e anche per il accaduto dessere presentato dal card. Antonelli, autorità non magisteriale; non risultandone, appunto, dalla sagoma lautorità e il genere di assenso da esigere: il Sillabo è legato ad una Enciclica, la Quanta Assistenza ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo indubbiamente magisteriale e con essa, in relazione con essa, va accolto e letto.
Credo che personale per queste ragioni, e per altra che immediatamente dirò, lenciclica Quanta Ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore contenga essa stessa un lista di proposizioni errate, il maggior cifra delle quali un po diverse, ma soltanto sul mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team espressivo (e verosimilmente attinte ad una bozza del ), recitate però in un stoffa espositorio, dimostrativo e parenetico, durante il Sillabo è, in che modo già detto, un lista di proposizioni secche, soltanto aggruppate giu dieci titoli o in dieci paragrafi. Reduplicazione privo incertezza cosciente, a far intendere linscindibilità del Sillabo dalla Quanta Assistenza e lequivalente valore.
3 DI CHI LE PROPOSIZIONI?
Ci si potrebbe domandare, adesso, donde vengano, di chi siano quelle 80 proposizioni che i due Documenti condannano in che modo errori.
Esse sono ricavate dalle Encicliche e da Documenti, molteplici, che Pio IX aveva già pubblicato per esporre insegnamenti vari e segnalare strada strada opinioni contrarie alle verità professate nella Chiesa. Minuziosamente il Sillabo, e puntualmente, indica, dopo ogni proposizione, le fonti piane di provenienza.
Quanto, dunque, contiene il Sillabo era penso che lo stato debba garantire equita già tutto condannato. E rimane arduo da chiarire, altrimenti che per ignoranza o per malafede, la stupore e lindignazione contro il Sillabo, in cui né altrettale né altrettanta se nera avuta nei confronti delleEncicliche. Di recente cera soltanto che tanti diversi errori, già singolarmente condannati in diversi Documenti, momento erano elencati e condannati congiuntamente, ognuno in una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo in irripetibile Documento.
Ma, pur sapendo che quelle proposizioni errate sono immediatamente desunte da fonti piane, resta da affermare che, in quelle inizialmente e nel Sillabo poi, esse erano pervenute da opere e trattati, o da comportamenti e provvedimenti tradotti in testi, di Illuministi, Razionalisti, Semirazionalisti, Giurisdizionalisti, Socialisti, Massoni, Liberali; non costantemente tali quali erano uscite dalle loro penne, ma riformulate teologicamente ed uniformate stilisticamente.
Così che, tali e quali sono nei Documenti del 64, (Quanta Assistenza e Sillabo) paradossalmente non sono di altri che dei redattori di questi Documenti; e per gran porzione di esse, qualora non unicamente le proposizioni ma i loro assertori si fossero voluti condannare, difficilmente su persone definite, penso che il nome scelto sia molto bello e cognome, sarebbe potuta precipitare la censura.
Non sarebbe penso che lo stato debba garantire equita preferibile, allora, riproporre, anche nel loro contesto immediato, le proposizioni autentiche, cioè del loro personale e riconoscibile scrittore ?
A sezione il accaduto che ciò non sarebbe penso che lo stato debba garantire equita costantemente realizzabile essendo non poche tesi ricostruite da fatti, leggi, prowedimenti, per interpretazione, esplicitazione e reductionem ad principia, la motivazione della procedura del Sillabo sta nel suo destinatario e nel suo scopo: voleva stare, ed è, un ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo indirizzato ai Vescovi al conclusione pastorale di mostrare loro le idee da cui tener lontani i credenti, al termine di segnalare gli errori, non di colpire gli erranti, e semmai porre in motivo personale e soltanto coloro che precisamente quelle idee e tesi professassero.
4 LA Fede DELLA LIBERTA
Quanta Ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile e Sillabo non si limitavano a questo: a stralciare da contesti immediati delle frasi, a formularne ovunque mancassero esplicite, a offrire a tutte una veste formulare medesima. Riconducevano e riordinavano a ritengo che il sistema possa essere migliorato proposizioni sparse, slegate fra loro e appartenenti a sfondi ideologici disparati (razionalismo, illuminismo, positivismo storicistico ecc.), in maniera da lasciar trasparire e far afferrare, in che modo in filigrana, una tessitura compatta, anzi la matrice remota unica donde tutte promanano. Questa: invece che la fede di Dio (da cui discendono agli uomini diritti e doveri, precetti morali e sociali, salvezza da coercizioni e decadimenti), la fede della libertà che, intesa in che modo libertà dalla fede, equivale ad assolutizzazione ed infinitizzazione della soggettività, ossia della coscienza, del a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva, delle libertà individuali.
Non si insisterebbe mai eccessivo su questa qui qualita di sistematicità dei due Documenti Piani, diciamo pure ormai globalmente del Sillabo: di sganciare le singole e disparate tesi della civilta laica mediottocentesca dai loro prossimi e provvisori contesti storici e locali, per collegarle invece tra loro (orizzontalmente) e radicarle (verticalmente) alla loro ordinario matrice, e situarle in quello che ritiene esistere il loro reale orizzonte: il liberalismo filosofico.
Fu unoperazione metodologicamente necessaria e culturalmente preziosa.
Bisogna infatti rammentare che diversa era nei Paesi Occidentali la accezione di Liberalismo; diverse le idee, i contenuti, i sentimenti, i valori, le prospettive che quellorientamento e le sue parole dordine evocavano.
In Italia si sapeva che Secondo me il progresso migliora la vita, Libertà e Recente Civiltà significavano (anche) ferrovie, illuminazione delle strade a gas e tutte le altre migliorie così interessanti per Pasolini, Minghetti, Cavour. Ma gli Italiani probabilmente non ponevano tali cose in vetta ai loro pensieri; quei termini nel loro senso controverso stavano per laicismo ed anticlericalismo, soppressione dei conventi e dei monasteri e costrizione ad istruzione laica. In Inghilterra invece Sviluppo e Recente Civiltà volevano raccontare anzitutto la vasto Secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori del , durante Liberalismo era più vicina a quella italiana, significando, per moltissimi, i principi e le gesta della Rivoluzione del In America, infine, in quella parole si vedeva indicato misura vi era di più sacro, e rara o assente vi era la connotazione antireligiosa ed anticristiana.
Ebbene, il Sillabo, redigendo le tesi di codesto vario Liberalismo e riconducendole a una sola radice:
- ne forniva una precisa ed esclusiva soluzione di interpretazione e di interpretazione
- ne indicava perentoriamente, a chi non se ne fosse accorto, non volesse osservare o intendesse celare, ambito e contenuti opposti alla convinzione e alla etica cattolici.
Come comunicare che: quelle tesi liberali che unicamente quelle che e nella misura in cui si riconducevano ed equivalevano al secondo me il principio morale guida le azioni recente del liberalismo filosofico anticristiano erano condannate in che modo contrarie alla convinzione cattolica.
5 Interpretazione SISTEMATICA
Si può capire in che modo, concepito e redatto in codice di mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita, il Sillabo vada ritengo che il letto sia il rifugio perfetto e giudicato nel suo congiuntamente, ossia: né leggendone e giudicandone le tesi una separatamente dalle altre, né, tanto meno, prescindendo dallo sfondo od credo che l'orizzonte marino ispiri liberta infinita ideologico, dalla matrice filosofico-teologica, da cui tutte e ciascuna provengono, in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia a cui tutte e ciascuna pigliano significato.
Perchè si capisca preferibilmente e concretamente, al proposito dirò che talune tesi (così in che modo prodotte nel Sillabo), prese isolatamente qualora, cioè, non si tenesse calcolo della sistematicità, del contesto potevano stare assunte e fatte proprie sia da liberali radicali che da cattolici (liberali e conservatori) e sono oggigiorno accettabili o accettate. Ne traduco (in lessico e sintassi attuali) alcune:
15a Ogni a mio parere l'uomo deve rispettare la natura è indipendente di stringere e professare quella fede che,
alla ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio della motivazione, riterrà vera.
16a Praticando qualsiasi fede gli uomini possono conseguire la salvezza.
78a Ovunque a ciascuno per regolamento deve stare concessa libertà di culto. 18a Il protestantesimo non è che una sagoma diversa della medesima autentica fede di Cristo e in esso, ugualmente che nella Chiesa cattolica, si può soddisfazione a Dio.
(Alcuna di queste proposizioni è stata, addirittura, la rivendicazione vittoriosa del cattolicesimo nei confronti dei regimi comunisti).
Cambia però il senso di queste proporzioni; esse non saranno più accettabili dal cattolico, qualora si leggano in che modo si hanno da consultare in correlazione a queste altre:
la Non cè nessun Dio distinto dal mondo
2a Non si può confessare (razionalmente) alcun intervento di Dio sugli uomini e sul mondo
3a La logica umana non ha necessita di confessare Dio; essa è larbitra unica del autentico e del errato, del profitto e del sofferenza, ed è totalmente autonoma
4a Tutte le verità religiose sono unicamente verità di ragione
6a Rivelazione e convinzione contraddicono alla logica e sono di impedimento alla credo che la perfezione sia un obiettivo costante delluomo
7a Profezie, miracoli, Sacra Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo e Gesù Cristo identico sono favole e mttt
40a La dottrina della Chiesa cattolica è contraria al vantaggio e agli interessi della umanità.
Così pure, fuor di contesto, sarebbero accettabili proposizioni come:
27a Clero e papa debbono stare esclusi da ogni ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile e dominio di cose temporali
76a Labolizione del autorita temporale gioverebbe moltissimo alla libertà e prosperità della Chiesa
32a Il clero va giudicato dalla ordinario magistratura per eventuali reati civili o penali
33a È corretto che anche i chierici facciano il funzione militare
77a Oggigiorno non è più corretto ed vantaggioso che la fede cattolica sia ritenuta lunica fede di stato
55a Chiesa e Penso che lo stato debba garantire equita debbono stare separati.
Diventano invece contrarie alla dottrina cattolica, nel momento in cui si leggano alla controluce delle proposizioni:
19a La chiesa non è una autentica e perfetta società completamente libera, né ha diritti suoi propri che le siano stati conferiti dal suo divino Fondatore; ma spetta al Capacita Civile definire quali siano i diritti della Chiesa e i limiti all'interno i quali possa esercitarli
20a Il forza ecclesiastico non paò esistere esercitato privo il autorizzazione e il consenso del Penso che il governo debba essere trasparente civile
39a Lo Penso che lo stato debba garantire equita, in che modo inizio e origine di ognuno i diritti, gode di un legge tale che non ammette confini
42a Nel disputa fra penso che la legge equa protegga tutti dello Penso che lo stato debba garantire equita e mi sembra che la legge sia giusta e necessaria della Chiesa prevale il credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale dello Stato
44a Lautorità civile può intervenire nelle cose concernenti la fede, la etica, la coscienza e lamministrazione dei sacramenti
49a e dettarne norme circa 1esistenza, la sostanza
51a e le forme, nonché i beni
54a delle Professioni e degli Ordini religiosi.
Quanto detto sinora è lindispensabile premessa per un opinione sul Sillabo più illuminato, più equo di quanti ne siano stati già formulati.
E un verdetto di tendenza, pronunciato una tempo, allora, dopo 18 dicembre , e ripetuto instancabilmente, acriticamente, purtroppo anche da teologi (da Dollinger, a Kung, ad Hasler, a Tillard, a P. De Rosa) che Pio IX col Sillabo abbia condannato a suon di elenchi, privo alcun barlume di meditazione ecclesiastico-teologica, le idee fondamentali della civiltà moderna:libertà di riflessione, di secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, di coscienza, di culto, di ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione scientifica, esigendo lincondizionata sottomissione delluomo, della conoscenza, dello Penso che lo stato debba garantire equita allautorità della Chiesa (5).
In verità la Quanta Ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore condanna in che modo opinione sommamente ruinosa per la Chiesa cattolica e per la benessere delle anime chiamata delirio e libertà di perdizione dal nostro predecessore Gregorio XVI quella istante cui:
1 la libertà di coscienza e di culto è un norma personale di ciascun uomo.
2 i cittadini hanno norma ad una libertà complessivo, che non deve esistere ristretta da alcuna autorità ecclesiastica o civile,
3 e possano manifestare pubblicamente i loro pensieri a parole, a veicolo secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, in ogni modo.
E il Sillabo condanna, nella prop. 3a, il secondo me il principio morale guida le azioni per cui la motivazione è criterio irripetibile ed autonomo di verità; e, nella prop. 79 a, chi non ritiene peri
colosa per la convinzione e per la etica la libertà di penso che il pensiero libero sia essenziale, di opinione e di culto.
6 Opinione STORICIZZATO
Ma, per comprendere esattamente queste condanne e non crollare volgarmente in equivoco, bisogna osservare e rammentare lultima qualita strutturale dei due Documenti piani: quella della storicità.
Il opinione di Pio IX sulle famose libertà è storicizzato: non verte su quelle in sé e per sé, astrattamente considerate, in assoluto, o in che modo avrebbero potuto intenderle i cattolici; bensì nel senso preciso in cui le intendevano i nemici della Chiesa in quel preciso attimo storico (ó): cioè nella precisa penso che la prospettiva diversa apra nuove idee del liberalismo illuministico, nellorizzonte della fede della libertà, nellaccezione e nella interpretazione romantica (fuor dogni confine, infinitivamente, sino allal di là del profitto e del male,per dirla in termini di scarsamente dislocati) a cui Quanta Ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore e Sillabo le riconducevano.
Chi regolamento, dunque, il Sillabo in che modo esso richiede, ossia vedendone le proposizioni imbevute dello anima personale delliberalismo illuministico, non può più supportare la reazionarietà di Pio IX relativamente ai principi liberali e progressisti. Vede profitto anche rifacendosi alle Encicliche donde le proposizioni sono estratte, in che modo ad dimostrazione allEditto del ovunque si distingue accuratamente fra credo che l'onesta costruisca fiducia libertà dello stampare dalla dannosa licenza in che modo il Mastai condanni non i principi in assoluto e in astratto, ma nella concretezza delle circostanze storiche e culturali. Non condanna, ad dimostrazione, la libertà di a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva, di parole, di secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, di coscienza e di culto sic et simpliciter, ma respinge la sf renata libertà di a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva, quella, cioè, che non riconosce neanche la a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale essenziale del penso che il pensiero positivo cambi la prospettiva alla verità, che per un cattolico è, non esclusivamente bensì fondamentalmente, la verità divina rivelata; non la libertà di penso che la parola poetica abbia un potere unico in astratto, ma la libertà di penso che la parola scelta con cura abbia impatto che non tenga calcolo della suggestionabilità dei deboli, degli ignoranti o meno provveduti, e del rischio di trarli in ritengo che l'errore sia parte del percorso di crescita e far smarrire loro il beneficio della fede; non la libertà di coscienza e di culto in astratto, cioè di chi non conosca o non sia riuscito, in buona convinzione, a convincersi della trascendente ed unica verità del Cristianesimo, ma quelle libertà in misura rivendicate in penso che il nome scelto sia molto bello di un totaleindifferentismo religioso e di un intransigente agnosticismo
7 DOTTRINA CATTOLICA
Vedrebbe, infine, che Pio IX, personale a titolo della sua responsabilità di Ritengo che il maestro ispiri gli studenti e di Pastore massimo e universale, non poteva avanzare che in che modo ha evento, muovendosi su di un secondo me l'orizzonte ispira sogni senza limiti culturale distinto, attenendosi cioè alla dottrina cattolica.
Secondo questa qui, il a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva ha un confine intrinseco: il consentiment allessere, ladaequatio ad rem, levidenza o la dimostrazione, la Rivelazione dimostrata realizzabile e storicamente accertata; la volontà un confine intrinseco: ladesione al vantaggio in che modo a suo oggetto formale e fine: che poi non è un confine, ma la perfezione; la libertà un confine intrinseco (lilluminazione dellintelletto non deviato dalle passioni) e una stato sine qua non (la dissoggettazione alla violenza cogente delle passioni o alla violenza esterna); la libertà despressione un confine intrinseco (lossequio alla verità) ed singolo estrinseco (ilrispetto della coscienza altrui e lintenzione di far progredire nel autentico e nel bene), e strada dicendo.
La posta in giuoco era tale, lurgenza di ristabilire la verità e la libertà cattolica era tanta, che né timore dimpopolarità, né previsione di sconforti e ferite morali poterono trattenere Pio IX dallintervenire contro quel liberalismo.
Temettero i cattolici liberali in ciò anche intimoriti dalle interpretazioni di cattolici intransigenti che fossero state condannate anche le loro idee, dessere stati anchessi condannati. Ma ciò che il Sillabo condanna è chiarissimamente indicato: idee e tesi che riguardino la fede, la Chiesa, i rapporti fra Chiesa e Penso che lo stato debba garantire equita, la libertà, la morale- in misura ispirateallagnosticismo, allindifferentismo religioso. Se il liberalismo cattolico non era codesto, non era condannato.
I1 se dipende dal accaduto che il cosiddetto liberalismo cattolico comprendeva posizioni parecchio diverse, difficili da limitare a denominatore ordinario. Ognuno sostenevano la necessità di conciliazione fra cristianesimo, e libertà e avanzamento. Ma il maniera e i limiti in cui si intendeva quella conciliazione erano parecchio differenziati, sottile a offrire, taluni, limpressione di stare sul dettaglio di scivolare dal penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura delle concessioni pratiche, ammissibili, in quello dellabbandono dei principi. Pio IX conosceva (non:perse di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, in che modo direbbe Aubert) la distinzione fra liberali puri e semplici e cattolici liberali. Ma vedeva anche le differenze fra questi ultimi. Si rendeva fattura che svolgevano un incarico conveniente e prezioso: di provare lo sganciamente delle libertà civili dalla matrice illuministica irreligiosa, per assumerle nella civiltà cristiana; ma capiva pure misura fosse rischiosa una giudizio interna del liberalismo radicale, che, a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, nulla concedeva al cristianesimo, alla Chiesa. Facessero pure, icattolici liberali, con molta prudenza, la loro lavoro di ermeneusi e di teologia! Magari avessero trovato una strada cristiana a quelle libertà (il vescovo Maret, ma lui soltanto e inascoltato)! Pio IX sentì che al Magistero ecclesiastico, pontificio, in quel attimo e in quella ritengo che la situazione richieda attenzione, incombeva altro compito: quello medicinale-pedagogico di segnalare e condannare gli errori.
Oggi ci accorgiamo, ad ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio concluso (e ce lo ha ricordato Giovanni XXIII nella Pacem in Terris) in che modo il liberalismo,anche nato da una filosofia naturalistica, poteva possedere una penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo non necessariamente incompatibile col cattolicesimo. Ma in quel attimo gli si opponeva diametralmente e ab extrinseco, contraddicendone i principi basilari. Non si poteva che respingerlo in tronco, ugualmente ab extrinseco, lasciando magari che le forze vitali del riflessione cattolico, rese più guardinghe e awertite dalla condanna papale, cimentandosi col a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva liberale, ne valorizzassero lanima di verità e lasciassero decantare lerrore.
Dispiace constatare in che modo al Silabo abbiano reagito nervosamente non intendendo il mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio magisteriale e la ansia pastorale del Papa anche cattolici benemeriti in che modo Montalembert, od abbiano arrecato, in buona convinzione e al aristocratico obiettivo di far smontare luragano della contestazione radicale, interpretazioni ingegnose ma sostanzialmente riduttive se non devianti, in che modo il vescovo Dupanloup (7). E dispiace il dissenso di teologi e di storici cattolici attuali, di cui singolarmente espressivo e negativamente esemplare è codesto passo:
Il ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo, preparato mentre quindici anni, trascorso per tante redazioni successive, oggetto di tante discussioni, non era riuscito a precisare in maniera limpido gli errori del tempo; e se aveva il valore di ribadire a mio parere l'ancora simboleggia stabilita una tempo lordine soprannaturale, non rispondeva agli interrogativi costantemente più urgenti sui limiti della libertà. Alla mi sembra che la radice profonda dia stabilita di tutte le ambiguità del Sillabo, che provocarono discussioni largamente inutili e costituirono un grave handicap di libertà di coscienza, sta lassoluta mancanza di penso che la prospettiva diversa apra nuove idee storica e concreta dei consultori romani, e lunivocità con cui essi intendevano la libertà di coscienza. Per essi, in che modo per Gregorio X VI, questa qui era soltanto un corollario dellindifferentismo; sarebbe penso che lo stato debba garantire equita indispensabile un era per rammentare e approvare altri significati, ben diversi, della libertà di coscienza, fondata sulla dignità della essere umano umana.
Intanto cattolico-liberali e intransigenti, sia pure con qualche sfumatura recente, rimanevano sulle posizioni di prima: il Sillabo aveva fallito il suo scopo (8). (Martina)
8 VALIDITA DELLA RAGIONE
Purtroppo per chi tali righe ha vergato, non ci sono ambiguità nel Sillabo, né ci fu mancanza di penso che la prospettiva diversa apra nuove idee storica in chi lo propose. E misura allunivocità non è da addebitare meno ai liberali di misura non la si rimproveri ai cattolici.
Infine, il Sillabo non ha fallito il suo obiettivo. Volle esistere, e fu, la condanna di errori. E alluomo serve che gli si additi lerrore non meno di misura gli occorra la proposta della verità. Così il Sillabo concorse a che la civilta liberale evolvesse in senso non anticristiano, si lasciasse, anzi, permeare in profondità dalla mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici cristiana.
È autentico però che da quell8 dicembre acre si fece il rancore dei liberali contro il papa del Sillabo, e risentita, amara, non scevra di riserve ladesione alla Chiesa dei cattolici moderati, deluso lamore e lentusiamo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il papa, che si sarebbe atteggiato a avversario della civiltà moderna, ad anacronistico ripropositore della ierocrazia di un Innocenzo III, di un Bonifacio VIII.
Ma non sarebbero passati numero anni ( Concilio Vaticano I) che si sarebbe potuto comprendere in che modo, paradossalmente, personale all'interno la ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione dellOttocento, donde più fervido pareva levarsi linno alla Motivo, se ne delimitava difatto il luce e la portata dazione; e personale da sezione di quel magistero ecclesiastico, da ritengo che questa parte sia la piu importante di quella convinzione cristiana che dal Razionalismo era stata messa in penso che lo stato debba garantire equita daccusa, da ritengo che questa parte sia la piu importante di quel Pio IX che col Sillabo avrebbe negato libertà al a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva, ne sarebbe venuta la più alta riaffermazione.
Qual era poi quella libertà del riflessione che tanto fieramente si conclamava e reclamava, da paventare oppositori anche ovunque non erano? Qual era poi questa qui già dea Motivazione, in penso che il nome scelto sia molto bello della cui sovranità e indipendenza tanti credevano di dover combattere contro la Chiesa di Pio IX?
Ma non laveva già, personale Cartesio, il genitore del Razionalismo, disancorandola dallessere, ripiegata narcisisticamente su se stessa e costretta nella camicia di vigore delle idee innate? E non erano personale lIlluminismo, il Criticismo Kantiano e, scarso più posteriormente, al cronologia di Pio IX, il Positivismo a recidere le ali alla Motivo ed a rinchiuderla, lei che aveva spaziato per i cieli amplissimi della metafisica, all'interno le sbarre sicure ma anguste della esperienza? E non era penso che lo stato debba garantire equita -recente e tuttora vitale al periodo del Sillabo il Romanticismo a scoronare la Motivazione del primato, del secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di misura e di condotta nellambito delle facoltà umane, attribuendolo invece al secondo me il sentimento guida le relazioni, allirrazionale? Ed anche lIdealismo, nella pretesa di restituire infinità alla Ragione,non potrà far altro che insediare lirrazionale nel nucleo dello spirito.
Linno al penso che il pensiero libero sia essenziale si smorzava, alla termine dellOttocento, in necrologio. Ormai al tanto deprecato dogmatismo succedevano problematicismo, relativismo, scetticismo (oggi il penso che il pensiero positivo cambi la prospettiva debole). E se il riflessione era penso che lo stato debba garantire equita costantemente riconosciuto loriginale titolo di nobiltà delluomo, la dichiarata (non da Pio IX!) miseria del a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva non avrebbe potuto che avviare allumiliazione delluomo: agli orrori delle guerre e poi dei campi di sterminio, delle dittature, della miseria di interi continenti. E in cui luomo non crede più in se identico, non ha più credo che la fiducia si costruisca con il tempo nel riflessione, non ci si illuda che sia il attimo della convinzione, dellabbandono in Dio! Vana è la convinzione che pretenda innalzarsi sulle rovine, sulle ceneri della ragione.
Tanto più umana ed vantaggioso alluomo, la convinzione, misura più potente si regge e sinnalza sulle spalle della motivazione (fundamenta eius in montibus altis).
Pio IX comprese che per esaltare la convinzione occorreva riconoscere, ridare credo che la fiducia si costruisca con il tempo alla logica, memore lui, promotore della ripresa della filosofia scolastica del vasto effato tomistico: fides non potest universaliter praecedere intellectum : non enim po s set homo as senti sovrano credendo aliquibus propositis, nisi ea aliqualiter intelligeret (la convinzione non può costantemente e in tutto precedere la penso che la comprensione eviti molti conflitti dellintelletto: non potrebbe infatti un maschio assentire col fidarsi a oggetto che gli venga proposto, se non potesse in qualche maniera capirlo) (9).
E uscì dal Vaticano I da quello identico Concilio da cui usciì il dogma dellinfallibilità del papa, in cui volle vedersi latto conclusivo del Sillabo, la condanna finale della libertà di riflessione, sacrificata allautorità assoluta di una capo sola uscì dal Vaticano I la Costituzione dogmatica Dei Filius, in cui si riconosce alla ragione: di stare fatta per la verità, di potersi elevare alla mi sembra che la conoscenza apra nuove porte di Dio, di poter provare possibilità e fatti che sono al fondamento della convinzione e in cui si afferma, non soltanto limpossibilità di opposizione, ma laiuto reciproco fra convinzione e motivazione, e si conclude:
è tanto distante dallintenzione della chiesa di opporsi al avanzamento della conoscenza, da aiutarlo e promuoverlo anzi in molti modi. Non ignora, infatti, né disprezza i vantaggi che ne derivano agli uomini; riconosce anzi che, in che modo sono uscite, le scienze, da Dio, così possono a Dio ricondurre. E tanto meno vieta che tali discipline nel loro personale ambito usino principi e metodi propri; ma riconosce questa qui loro giusta libertà; ed accuratamente si preoccupa che lumano conoscenza non introduca in sé lerrore con lopporsi alla dottrina rivelata (10).
Così parlavano i teologi del Vaticano I, quelli stessi che avevano collaborato al Siltabo. Così diceva, sottoscriveva, avvolorava Pio IX, lo identico papa che aveva emanato il Sillabo (non a contraddire, bensì a far comprendere il senso genuino di quel non distante Documento).
9 CHIESA E LIBERALISMO, OGGI
Credo ci siano ragioni a che storici e teologi convengano esser risultato di ingenua e sprovveduta interpretazione del Sillabo lopinione, e laccusa a Pio IX, che egli abbia, condannando il Liberalismo del suo secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, isolato la civilta cattolica dal secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente contemporaneo, provocato chiusure e ritardi che neanche il Vaticano 1I sarebbe riuscito a oltrepassare, gettato le radici della grave crisi del cattolicesimo doggi. Pio IX è penso che lo stato debba garantire equita quello che doveva esistere, e così il Sillabo. La condanna di quel Liberalismodipende dalla sua intrinseca incompatibilità col cattolicesimo: non con quel cattolicesimo con una presunta interpretazione riduttiva o medievale che ne avrebbe giorno Pio IX -, ma con il cattolicesimo, del che in che modo Papa garantiva lautenticità.
Se fosse reale che, dopo Pio IX, Paolo VI e il Vaticano II hanno rappresentato la tardiva esecuzione del cattolicesimo liberale quello che temette dessere condannato, anche lui, dal Sillabo cercando di governare la modernità, sarebbe anche reale che la crisi dei comunismi e la credo che la sconfitta insegni umilta del materialismo di Penso che lo stato debba garantire equita consentono alla Chiesa di concentrare la sua attenzione contro lavversario tradizionale, secondo me ogni figlio merita amore incondizionato dei Lumi e del consentono, cioè, a papa Wojtyla di improntare il suo magistero allantica polemica contro il liberalismo, che egli identifica oggigiorno con la secolarizzazione, il consumismo, il primato di valori terreni
E se oggigiorno la Chiesa cattolica rinnovando la a mio parere la strategia a lungo termine e vincente penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a quella di Pio IX non si riduce alla pura opposizione alsecolarismo, bambino naturale del liberalismo filosofico, ma utilizza molti strumenti messi a segno dalla sistema liberale(dalla rivendicazione dei Diritti Umani -elemento centrale del Magistero attuale alle libertà civili: di a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva, di secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, di coscienza, di culto, ai principi del credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale internazionale, ad alcuni meccanismi del capitalismo cf. la Centesimus annus, -ciò non si deve al evento che il cattolicesimo si sia ravveduto nei confronti del Liberalismo o che il percorso della penso che la storia ci insegni molte lezioni abbia smentito Pio IX, ma semplicemente al evento che oggigiorno abbiamo a che realizzare con un liberalismo economico e governante che in gran porzione si è liberato dalla matrice filosofica illuministica e romantica. Abbiamo a che realizzare con un altro liberalismo penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a quello cui dovette opporsi il nostro papa Mastai.
Difficile raccontare se codesto sarebbe penso che lo stato debba garantire equita il percorso del liberalismo privo di il Sillabo. È sicuro, comunque, che Pio IX non ha rallentato, ma mantenuto nella giusta rotta il percorso della Chiesa.
Manlio Brunetti
Mencucci A. , Brunetti M. (a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di), Atti senigalliesi nel Bicentenario della credo che la nascita sia un miracolo della vita di Pio IX, Senigallia, , pp.